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Ritornando al sistema linfatico va ancor ricordato che i linfociti sono all’origine della sintesi dell’albumina, della costituzione degli aminoacidi e dei tessuti.
Come gli eritrociti (globuli rossi) sono il mezzo di trasporto dell’ossigeno indispensabile per la nostra vita, allo stesso modo i linfociti possono essere visti come il mezzo di trasporto dell’acido desossiribonucleico ( DNA ), potendone assumere la gigantesca molecola integrandola nel proprio grande nucleo albuminoso: eccoli quindi giocare un ruolo di primo piano nei processi d’infiammazione e guarigione delle ferite.
È straordinario che i tessuti linfatici nel loro insieme abbiano la capacità di produrre milioni di nuovi linfociti al secondo. Come fece presente il dottor Vodder, il drenaggio linfatico rappresenta per la profondità della sua azione un processo universale di rigenerazione, grazie al quale viene accelerata la capacità di produzione del tessuto linfatico, cosicché è più facilmente e rapidamente messa a disposizione dell’organismo l’immensa molecola albuminosa dell’acido desossiribonucleico, che organizza, regola ed armonizza ogni manifestazione di vita, mantenendone anche le strutture genetiche.
Ogni volta che penso alla sublime perfezione di queste armoniche ininterrotte attività vitali non posso non riempirmi di una gradita meraviglia, che porta a ben sperare "nell’intelligenza della vita" e nelle straordinarie possibilità che questa vita mette a disposizione di chi le si pone di fronte in stato di rispettosa umiltà, con la mente aperta e pronta ad imparare anche da sottilissimi e quasi impercettibili segni e sensazioni.
Molti anni fa, quando ancor giovane iniziai ad interessarmi di ciò che era fuori dalla portata dei cinque sensi, ricordo che un insegnante d’allora non si stancava mai di ripetermi: "sii consapevole che lo Spirito parla sottovoce e se non farai silenzio dentro di te non udrai mai i Suoi Insegnamenti che non contengono inganni" ed aveva ragione; oggi ciò m’è chiarissimo: non è nel frastuono, nella confusione o nello "sballo" che si può crescere in consapevolezza; la Verità è da sempre lì vicino a noi nel silenzio e nella calma; siamo noi che dobbiamo adeguarci ed allora sapremo anche di non poterci insuperbire mai.
Molti sono i punti d’incontro tra il lavoro fatto a mezzo del drenaggio linfatico e quello fatto a mezzo dell’azione sui corpi energetici; ad accomunarli è soprattutto la dolcezza: nel drenaggio la pressione utilizzata è di poco superiore a quella di una carezza, i movimenti calmi e gradevolmente ritmati nel rispetto del battito cardiaco di ogni singolo; con un esempio lampante, lo si potrebbe paragonare all’azione di una leggerissima brezza che rinfresca piacevolmente l’aria senza infastidire.
Non tutti saranno d’accordo con me, ma anche se la moderna tecnologia è in grado di metterci a disposizione macchine sempre più elaborate e capaci di miliardi di operazioni in tempi brevissimi e con inimmaginabile precisione, tuttavia tutto ciò è ancora distante "anni luce", se mi si permette l’espressione, dall’avvicinarsi ad un principio vitale.
Sono i sentimenti e le sensazioni che vengono da questo principio vitale che permettono al terapeuta di adattare umanamente il trattamento alle individuali esigenze del singolo vivente che vi si sottopone! . . . se la tecnologia arrivasse a poter permettere la produzione di macchine capaci di provare queste umane sensazioni e sentimenti, capaci quindi di esserne consapevoli, . . . obbedirebbero ancora ciecamente alle richieste del programma informatico di cui sono dotate, oppure, avendo acquisito la capacità di "sentire" e quindi "volere", non ci si troverebbe forse sovente di fronte ad inattese prese di posizione, cui potrebbero seguire indiscutibili "NO!"?
Ecco perché penso non sia possibile che le macchine, benché possano fare lavori anche molto utili e con una precisione umanamente impossibile, possano arrivare a sostituire l’approccio manuale umano tra esseri viventi ed i relativi risultati pratici e psichici; ad esempio, ascoltare un determinato brano musicale in momento di tristezza può portare conforto e l’apparecchio che ne permette l’esecuzione è pertanto utile; ma a scrivere e musicare il pezzo è stato un essere vivente; inoltre il conforto viene dai ricordi evocati dal brano musicale; lo stesso vale per un telefono, giacché ad essere importante è la persona all’altro apparecchio, ecc. . . . nulla a che vedere con le macchine fintantoché saranno esclusivamente strumenti, quando non saranno più semplici strumenti non saranno neppur più semplicemente macchine!
Come ho già detto nel mio articolo del 25/05/2009, attraverso le mani un massaggiatore olistico preparato può percepire l’unità psicosomatica della persona che sta trattando e contemporaneamente sa che trasmette la propria a colui che si sottopone al trattamento, il quale attraverso quel contatto con la propria pelle percepisce tanto o poco a seconda del proprio livello di maturazione umana . . . ma anche la più sofisticata macchina disponibile a qual livello di "individuale" consapevolezza può mai essere pervenuta? Cosa può percepire a questo livello? E cosa mai può trasmettere?
La prossima sarà l’ultima parte di questo discorso; mi collegherò ad alcuni tipi di medicine non convenzionali la cui utilità è ormai riconosciuta dalla maggioranza degli operatori sanitari, perché voglio sperare che, in un futuro non lontano, verrà il giorno in cui anche al lavoro che faccio io verrà riconosciuta la dovuta dignità, cosicché molti possano trarne vantaggio.
Cordiali saluti a tutti.
Robino Mariano
© Robino Mariano