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Nelle parti precedenti ho cercato di offrire un minimo di delucidazioni, altrimenti ciò che ora andrò esponendo avrebbe potuto rimanere oscuro e sia poco comprensibile che credibile a molti; esattamente l’opposto di ciò che desidero: non ho certo fatto questo sito per "vender fumo". M’è sembrato inoltre doveroso presentare l’argomento con un minimo di logicità e consequenzialità unitamente ad esempi che potessero fornire un nesso semplice tra ciò che più facilmente è familiare e ciò che potrebbe anche essere sconosciuto.
Vengo ora all’operatività del terapeuta energetico: il suo lavoro sui vari corpi dell’aura è fatto sia agendo sui chakra ed attraverso di loro, sia direttamente per "riparazioni" varie (il livello harico, poi, meriterebbe un discorso a se, ma è ancor più lontano dal "normale sentire" di quanto già non lo sia il livello aurico; forse in futuro ne accennerò, ma penso ora sia troppo presto).
Chakra è un termine sanscrito che può essere tradotto come ruota;
possono essere immaginati come vortici fatti ad imbuto e sono tutti indistintamente presenti in tutti i vari corpi aurici di cui ho parlato;
possono essere considerati come organi che assorbono e metabolizzano energia prendendola dal campo energetico universale.
Quando un chakra non funziona bene l’immissione di energia è disturbata e le varie parti da quello dipendenti non vengono alimentate in modo appropriato; col protrarsi di questa situazione, quelle particolari zone cessano di funzionare normalmente, possono intasarsi, si indeboliscono, le difese da esse dipendenti diventano sempre meno efficaci e può insorgere un disturbo più o meno grave a seconda della situazione.
Ora, seguendo la "linea guida" che ho cercato di dare nei precedenti articoli, non dobbiamo dimenticare che il nostro organismo oltre a ciò che appare è anche un fenomeno di interconnessioni e le cause dei disturbi possono coinvolgere diversi livelli funzionali e d’esperienza; quindi, possono esserci casi in cui la terapia energetica può ottenere risultati non diversamente raggiungibili: un chakra può essere ripulito, riparato, risanato, inoltre col trattamento energetico viene riarmonizzata la sequenza nei vari stadi, ecc..
Oltre ai chakra ogni singolo corpo aurico può presentare anomalie ed essere trattato da solo; vi sono sequenze operative che vanno rispettate, approcci terapeutici che mai vanno trascurati ed interconnessioni da tener presenti, giacché partecipando a vari processi possono influenzare il risultato finale. Tutto questo, però, fa parte del bagaglio di conoscenze che un terapeuta deve avere; ma approfondire ciò, oltre a non essere cosa semplice, potrebbe diventare noioso e pesante.
Il lavoro fatto da un terapeuta energetico è per certi versi anche simile a ciò che viene fatto da altre figure professionali; ad esempio, se un individuo si fa male ad una mano, sebbene il dolore sembri ampliarsi e causare altri fastidi apportando anche un po’ di tristezza, tuttavia ad essere curata è essenzialmente la mano ed ottenutane la guarigione scompaiono anche tutti quei fastidi che da questa causa prima erano generati. Ugualmente nel campo aurico ed harico, quando ci si accorge che il problema è maggiormente evidenziato in un determinato livello è lì che si opera principalmente, anche se energeticamente è bene operare anche per ottenere un generale rafforzamento a tutti i livelli che possono contribuire a sanare la situazione (a volte possono essere contemporaneamente interessati anche più livelli ed allora si opera con trattamenti specifici in ognuno di questi), affinché il risultato possa essere ottenuto più dolcemente (a livello energetico non si usa mai violenza, non si aggredisce, ma si ottiene collaborazione tramite l’autorevolezza dell’energia stessa), facilmente e nello stesso tempo possa essere più duraturo.
Così come è necessario che il paziente segua la cura prescrittagli dal medico per giungere alla guarigione, allo stesso modo è necessario che chi si sottopone alla terapia energetica collabori come gli viene richiesto, altrimenti i risultati saranno limitati e di breve durata; nessuno si preoccupi, non si richiede nulla di eccezionale, basta la buona volontà: è un po’ come prendere le medicine prescritte (non basta comprarle) e mettere in pratica i consigli dati dal medico.
Ho quasi terminato questo veloce discorso sulla terapia energetica così come la concepisco io. Non sono più molte le cose da dire, troppe tuttavia per aggiungerle ancora a questa parte; alcuni m’han detto che gli articoli troppo lunghi sono pesanti, stufano e non vengono letti volentieri; per evitare ciò mi fermo.
Un cordiale saluto a tutti.
Robino Mariano
© Robino Mariano