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Considerato che "il volto è lo specchio dell’anima", va da se che ogni persona nel proprio aspetto trova la sua identità e di conseguenza la sua sicurezza; senza voler entrare in un discorso di carattere psicologico che non mi compete, posso tuttavia con tranquillità affermare che una pelle sana, né troppo grassa né troppo secca, un corpo armonioso ed uno sguardo limpido, sono da sempre riconosciuti come segni di bellezza.
Fatti salvi i "doni di madre natura" sui quali non si può discutere; le prescrizioni dei medici per quanto di loro competenza; i consigli ed il lavoro dei laureati in scienze motorie per quanto di loro competenza nel seguire chi si dedica ad attività sportiva onde migliorare il proprio stato di salute; anche il drenaggio linfatico manuale quando serve può venire in aiuto con un’azione mirata atta ad ottimizzare la microcircolazione: effetto meno vistoso dei precedenti, ma,
migliorando la motilità intrinseca dei vasi agendo sull’efficacia dello svuotamento della linfagione e sulla ripresa della ritmicità delle contrazioni della sua muscolatura liscia, avendo anche liberato i tessuti dal liquido interstiziale in eccesso, ottiene una migliore ossigenazione cellulare ed un’accelerazione dei processi di filtrazione-
è quindi utile nel trattamento della cellulite e fatto in collaborazione coi medici può esaltare sia gli effetti della mesoterapia, sia in alcuni casi quelli dell’agopuntura.
Altro effetto importante è quello sulle difese immunitarie, ma occorre fare molta attenzione perché mentre da un lato è utile in tutti quei casi in cui occorre migliorare l’immunità locale, è altrettanto vero che non va assolutamente fatto in caso d’infezione in fase d’acuzie, poiché ne favorirebbe la disseminazione; infatti anche il trattamento delle infiammazioni ricorrenti delle prime vie aeree va effettuato al di fuori dei periodi di crisi.
Moltissimi sono i campi d’intervento del drenaggio linfatico manuale, a partire dal livello estetico sino ad arrivare a quello terapeutico propriamente detto.
Ancora una volta vale la regola di sempre e cioè, il massoterapista non deve andare oltre le proprie competenze; anche l’intervento di linfodrenaggio nella cura delle patologie richiede sempre in via preliminare la corretta diagnosi da parte del medico curante; chi interviene con il massaggio si affianca al medico che ne richiede la collaborazione, ma non lo sostituisce: un medico può anche non saper fare manualmente un drenaggio linfatico, ma ne conosce gli effetti ed è in grado di valutare i tipi di cura (medicinali compresi) che maggiormente possono portar beneficio al paziente; di diritto gli spettano quindi anche le prescrizioni, comprese le eventuali visite specialistiche che riterrà necessarie; e questo non è compito del massoterapista.
Approfitto di quanto sinora detto per far presente come in determinati casi effetti per certi versi simili (pervenire cioè ad uno stato di migliorato generale benessere) possono essere ottenuti con trattamenti di tipo energetico, i cui benefici possono essere visibili ed avvertiti anche a livello fisico; infatti senza per questo invadere il campo d’azione di specifiche figure professionali, con le quali spero anzi che in futuro possa aver luogo una seria collaborazione, si può dire che ad esempio:
una "ferita dell’anima" che continua a produrre i suoi effetti può energeticamente essere aiutata a rimarginarsi; allo stesso modo,
uno stato diciamo ansioso, tanto per far capire l’idea, che non permette a chi ne è vittima di fruire di tutte le proprie capacità e forze nel "combattimento contro le quotidiane difficoltà", può essere portato a perdere quella potenza che lo rende pernicioso; ed ancora,
uno stato di continua tristezza può essere sgonfiato ed a volte col tempo anche eliminato, quando si ha la "fortuna" di trovare ed agire efficacemente sulla causa scatenante; ecc..
Ho iniziato questo paragone col trattamento energetico dicendo "in determinati casi" essendo disonesto generalizzare, infatti vale sempre la "prima regola ": NON SI FANNO MIRACOLI, si ottiene solo il possibile . . . e ciò che è possibile per uno non è detto che sia possibile anche per un altro; infatti i trattamenti energetici ottengono solo buoni risultati, ma a livello umano noi non siamo onniscienti, pertanto non ci è dato di sapere cos’è effettivamente il meglio per colui che di fronte abbiamo, allo stesso modo neppure lui lo sa; conseguentemente non è possibile promettere o pretendere (cosa assai diversa dal desiderarlo in buona fede) un risultato in particolare: come ho già spiegato nell’articolo del 22/06/2009, i livelli superiori benché "mai manchino di rispetto" ai livelli inferiori, tuttavia operano in piena autorevole indipendenza per il raggiungimento del massimo bene. E qui mi fermo avendo già trattato questo argomento.
Ben s’adattano ad una seria riflessione che può spiegare il motivo per cui quella che io rispetto come "PRIMA REGOLA"
non solo non va ritenuta un paravento dietro cui nascondere i propri fallimenti quando il paziente non ottiene il risultato sperato,
ma, anzi, va considerata come il massimo in quanto a rispetto ed onestà nei confronti dell’altro, i versi scritti da Dante Alighieri nel terzo canto del Purgatorio:
"Matto è chi spera che nostra ragione
possa trascorrer la infinita via,
che tiene una sustanza in tre persone.
State contenti umana gente, al quia;
chè se possuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria;"
Gli stessi versi si adattano anche a spiegare il motivo per cui spero che in un futuro prossimo ci si renda conto che le terapie energetiche possono essere viste come utili anche a livello sanitario.
Con la prossima uscita tornerò al drenaggio linfatico affrontando una nuova parte: il settore delle controindicazioni; cordiali saluti a tutti.
Robino Mariano
© Robino Mariano