Visione olistica del drenaggio linfatico - 8 di 13 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Visione olistica del drenaggio linfatico - 8 di 13

Pubblicato da Mariano Robino in Massoterapia olistica · 26/11/2009 15:13:46

Ritornando al discorso sul lavoro di drenaggio linfatico che viene materialmente svolto, faccio presente che personalmente mi avvalgo del Metodo Originale del dottor Vodder, come spiegato in un suo testo dalla dottoressa Denisa Giardini e come insegnatomi da una sua allieva.

È chiaro che quando si pratica il drenaggio linfatico manuale ogni persona va trattata come un caso a se stante, poiché ad uguale modalità di trattamento possono corrispondere non uguali risposte fisiche ed il linfodrenatore deve adeguare il suo lavoro alle necessità, alle richieste ed alle caratteristiche di quel determinato singolo essere umano; come si vede sovente il "consiglio" del medico curante può rivelarsi assai utile.

Anche se fortunatamente esiste una precisa indicazione generale di come procedere nel lavoro, tuttavia nel pieno rispetto di ciò si possono fare piccole variazioni (come terapeuta energetico faccio attenzione anche a tutte le sensazioni che percepisco in me: possono recare informazioni non altrimenti conoscibili) per rendere il tutto pienamente adeguato alla persona che necessita del trattamento; senza però mai superare i confini della propria competenza: in caso di dubbio si chiede a chi ha specifiche conoscenze ed anche questo è un operare in "piena letizia" in condizioni di libera interdipendenza.

Come ho già detto altre volte, anche questo è un modo di "prendersi cura, servire ed onorare" l’altro essere umano che s’affida a noi: cosa desidereremmo ci trovassimo al suo posto? . . . rispondendo alla domanda sapremo anche come comportarci!

Questo discorso è compreso in una parte del significato del trattamento BHAKTI  KARUNA, terapia energetica che si basa su di un Servizio ed un Rispetto ancora superiori; ma per non divagare troppo torno all’argomento principale.

Per quanto riguarda gli effetti del drenaggio, accennerò solo ai più evidenti e conosciuti, giacchè una trattazione chiara e completa potrebbe essere data solo da un medico specializzato nel settore, inoltre sono molti i ricercatori che stanno continuando a studiare e scoprire fatti prima sconosciuti.

Il più conosciuto e vistoso penso sia l’effetto antiedematoso, infatti col passaggio ai capillari linfatici dei residui presenti negli spazi interstiziali dei tessuti è possibile eliminare diffusioni di siero che il sistema sanguigno non sempre riesce ad eliminare del tutto, e che il sistema linfatico stesso in condizioni normali non è in grado di assorbire completamente; in ogni caso si ottiene anche con una certa rapidità un miglioramento soggettivo , con la scomparsa e l’attenuazione delle parestesie e spesso anche del dolore.

Altro vistoso effetto è quello cicatrizzante, che può essere ottenuto anche in caso di piaghe torpide od ulcerazioni difficilmente curabili con i comuni metodi di disinfezione; infatti accelerando la corrente di flusso linfatico (a seconda dei casi con determinate procedure fino a venti volte la normale velocità) con la linfa che ristagna vengono asportate anche le sostanze ad azione irritante che impediscono la detersione della ferita, inoltre con l’arrivo di linfa fresca giungono nella zona lesa anche principi nutritivi con azione plastica e ricostruttiva.

Altro evidente effetto è quello sedativo, antalgico e rilassante, che in molti casi favorisce anche il sonno fisiologico in soggetti particolarmente affaticati e con particolari tecniche (sconfinando a volte in territorio energetico) anche in soggetti stressati; portando il lavoro da un piano puramente fisico ad un piano psicofisico, ecco perché sostengo che terapia energetica e drenaggio linfatico possono tranquillamente "camminare insieme" quando il terapeuta è "abbastanza maturo" per lavorare su entrambi i livelli, non credendosi cioè per questo motivo superiore ad altri, altrimenti la cosa non gli può riuscire.

Altro effetto che tutti possono notare è quello rigenerante, infatti tramite il drenaggio si ha un miglioramento della nutrizione e della respirazione cutanea, promuovendo così un lento, ma graduale miglioramento dell’aspetto globale della persona:

  • la pelle perde il colorito grigio-giallastro che può assumere in determinati casi e si fa più rosea ed elastica;


  • anche le aree più disidratate possono tornare ad avere compattezza e tono, cosicché la pelle perde quello spiacevole aspetto desquamato ed asfittico che per varie spiacevoli cause può essere arrivata ad assumere.


  • Questo effetto si può ottenere anche in caso di interventi di dermoabrasione, in caso di fratture sia composte sia dopo riposizionamento ortopedico, essendo possibile dopo gli interventi lavorare sulla zona traumatizzata senza neppure sfiorarla;


  • si può operare con successo anche sulle ragadi del capezzolo, che spesso compaiono durante l’allattamento, come su quelle delle commessure labiali; in questi casi, però, sarà compito del medico correggere il deficit vitaminico che in genere le causa.


Avendo terminato lo spazio a disposizione per un singolo articolo, non mi resta che darvi appuntamento alla prossima uscita per proseguire nel discorso.

Cordiali saluti a tutti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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