Il terapeuta energetico - 7 di 17 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Il terapeuta energetico - 7 di 17

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 1/6/2010 09:47:10

Nella precedente uscita ho fatto velocemente presente in che modo sia avvenuto e come sia alla base di molti odierni malanni l’aver reso "cosa vile" il corpo formato da semplice materia e conseguentemente l’aver portato nella mentalità collettiva all’identificazione uomo = mente.

Con tutto ciò non voglio sostenere che ad ogni malanno di tipo fisico si debba risalire ad una causa di ordine psicologico: vi sono varie teorie al riguardo, ma non è ancora il caso di parlarne.

È altresì chiaro che la scienza come la conosciamo oggi è nata proprio grazie a questa linea di pensiero, che da una parte ha permesso di suddividere ulteriormente ogni singolo individuo in base alle sue attività, capacità, sentimenti, opinioni, ecc., dall’altra specularmente ha permesso agli scienziati di considerare la materia come inerte, completamente distinta da se stessi, suddivisibile, cosicché anche le ricerche hanno potuto essere condotte su "parti sempre più piccole" portando ad un immenso numero di specializzazioni e super-specializzazioni.

Anche se da una parte ciò ha portato del danno, non bisogna dimenticare che da un’altra ha portato benefici, ad esempio i gioielli (quando usati a fin di bene) tecnologici oggi a disposizione . . . un sol uomo non può saper tutto ed indagare tutto neppure all’interno di una singola specialità; anzi, anche la singola branca scientifica viene suddivisa in ulteriori sottobranche per meglio poterla studiare. Ecco perché serve la feconda collaborazione.

Dopo tutto ciò è quantomeno curioso osservare come la scienza moderna, nata e cresciuta in questo "terreno culturale", nell’ultimo secolo abbia iniziato a superare questa "visione frammentata" riavvicinandosi all’idea di "unità", soprattutto grazie al lavoro dei fisici, dei matematici ed allo studio della realtà atomica  e sub-atomica: la concezione meccanicistica classica dovette essere abbandonata quando la meccanica quantistica e la teoria della relatività costrinsero gli scienziati ad adottare giocoforza una concezione della natura più organicistica ed olistica.

Alcuni giustamente si staranno chiedendo il motivo di tutto questo giro di parole. È che sto anche cercando di spiegare il motivo per cui il terapeuta energetico può a buon diritto chiedere di essere tenuto in considerazione in ambiente sanitario e come mai, invece, ciò non avvenga.

L’americano Maxwell Maltz (1899 – 1975), medico specialista in chirurgia estetica, osservò che in genere qualsiasi elemento nuovo di una scienza proviene dall’esterno del sistema. Mentre gli esperti sono più profondamente interessati agli sviluppi di una data scienza entro i suoi ben definiti limiti, ogni innovazione deve di solito provenire da coloro che qualcuno ha definito "inesperti" . . . ad esempio Albert Einstein, propriamente parlando, non era un fisico, ma un matematico con la passione della fisica, tuttavia le sue nuove tesi matematiche rivoluzionarono completamente tutte le teorie della fisica.

Certo una tesi matematica è ben difficilmente discutibile, mentre un trattamento energetico che non si sa bene da che parte cominciare per poterlo analizzare è tutt’altra cosa; tuttavia penso che molto sia fattibile, unicamente, però, in presenza di una vera collaborazione ove non abbiano diritto di cittadinanza pregiudizi e preconcetti.

Mentre sto scrivendo queste parole non vi è in me alcuna presunzione d’essere migliore d’altri; anzi, senza riportare antiche ammonizioni, è anche per seguire un ottimo consiglio dato solamente pochi decenni fa all’intera umanità da un uomo che con la sua vita "ha lasciato un segno nel mondo" che, come terapeuta, sto cercando non solo di "dire" parlando o scrivendo articoli, ma anche di mettere in pratica (limitatamente a ciò che posso) il lavoro energetico (assolutamente non violento), cercando inoltre (l’abito non fa il monaco) di vivere in modo consono: Mohandas Karamchand Gandhi (1869 – 1948), soprannominato Mahatma (in sanscrito = grande anima) dal poeta indiano Rabindranath Thàkhur (1861 – 1941), anglicizzato in Tagore, infatti disse: "Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.".

Ora,

  • dopo aver evidenziato come non basti lo studio per riuscire a percepirla e conseguentemente lavorare con quell’imperturbabile energia (alleata potente, ma sempre libera e mai serva, tantomeno schiava);


  • dopo aver visualizzato energia e terapeuta in modo "giocondo" tramite una poesia di Giosuè Carducci;


  • dopo aver dato un’idea del perché si sia arrivati ad essere tanto increduli e restii a guardare serenamente questo nuovo, ma al tempo stesso antichissimo modo di curare (cosa questa che permette l’esistenza di tanti . . . nei cui lacci vengono presi i più ingenui), cosicché è praticamente impossibile offrire (salvo che gratuitamente come volontariato e non dappertutto) questo servizio in pubbliche strutture e valutarne la reale efficacia;


  • dopo aver fatto notare come secondo me questa situazione si sia sviluppata ormai sino ai suoi massimi, cosicché è già possibile vedere l’inizio dell’inarrestabile trasformazione;


cercherò di "visualizzare" l’aiuto offerto da questa energia correttamente utilizzata.

Lascio solo un ultimo spunto di riflessione. La scienza ammette come valido nella ricerca anche il metodo dell’esperimento empirico, conformemente all’Empirismo la cui tesi è: la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi e dall’esperienza, giacché ciò che è al di fuori della nostra esperienza non è conoscibile. Ora, parlando di terapia energetica:

  • il terapeuta percepisce l’energia, quindi ne ha esperienza attraverso i suoi sensi e può conseguentemente sperimentare;


  • il paziente attraverso i suoi sensi può sperimentare sia il dolore che il miglioramento sino all’eventuale guarigione, quindi può partecipare all’esperimento in modo importante;


  • i sanitari attraverso i propri sensi possono avere esperienza dell’accaduto e con la loro preparazione professionale contribuire attivamente allo studio di questa terapia e dei suoi effetti;


  • perché allora è così scarso il desiderio di dedicarsi a ciò? Soprattutto poi se il terapeuta non è anche medico: certamente ci sono e ci saranno anche medici tra i terapeuti energetici, ma come ho spiegato la terapia energetica che io conosco non è una specialità per medici come ad esempio l’ortopedia e la cardiologia.


Vi do appuntamento alla prossima uscita; cordiali saluti.

Robino Mariano

© Robino Mariano



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