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Continuando il discorso interrotto sia per "motivi tecnici" sia . . . , faccio presente che anche se non sono un sacerdote e non e mia intenzione inoltrarmi in un discorso di carattere religioso, tuttavia, collegandomi al fatto che gli uomini d’ogni cultura si sono posti domande essenziali per la loro salute fisica e mentale, in quanto terapeuta energetico mi sembra doveroso far presente come in un momento storico caotico come questo, in cui ansia, paura, nervosismo, insicurezza, ecc., indeboliscono le nostre difese, ci procurano sofferenze anche grandi sia a livello di singolo individuo che a livello sociale, in un crescendo di diffuso malessere che disorienta soprattutto i giovani e che rende difficile riuscire a barcamenarsi, tanto che si stenta a trovare "sicuri appigli" cui aggrapparsi e "solide strade" su cui camminare,
anche il considerare favorevolmente la possibilità di leggere serenamente i testi sacri della religione con la quale uno più si sente in sintonia, od anche di più religioni col dovuto rispetto per ognuna (rammentando che più è lontana dal "nostro modo di vedere e pensare" la cultura cui quella religione appartiene, più difficile ed impegnativo sarà il comprenderla), quindi
passare ad una rispettosa ed attenta lettura: la mente dev’essere sempre vigile, non si tratta di lasciarsi convincere dai testi o dai commenti ai testi (i commenti è sempre bene leggerli, ricordandosi però che i commentatori sono solo uomini con tutti i loro difetti e le loro manchevolezze), ma di "saper cogliere" quanto di "utile e buono per noi" è contenuto in quei testi e gratuitamente a nostra disposizione,
"sotterrando momentaneamente l’ascia di guerra" e liberando la mente da pregiudizi e preconcetti,
consente di raggiungere quella "condizione di quiete" che permette di riflettere sulla vita nel suo insieme in un incredibile stato di calma interiore ( il "maestro interiore" sa distinguere i frutti velenosi da quelli buoni, ma se non facciamo silenzio dentro di noi non udremo mai la sua voce);
anche se sembra difficile poterci credere, ciò può produrre effetti difficilmente immaginabili ed accrescere progressivamente il proprio livello di consapevolezza nei confronti di tutto ciò che ci riguarda ed anche il proprio grado di autostima, col risultato di riuscire a "vedere e sentire" meglio di prima ed in ultima analisi la possibilità di godere di una migliore qualità della vita nonostante che il mondo che ci circonda non sia cambiato; ciò è possibile perché siamo cambiati noi: provare per credere, non ci si perde nulla e non per questo si diventa dipendenti da qualcosa, al massimo ci si ritrova in uno stato di maggiore libertà; è come ricorrere a rimedi naturali che non presentano controindicazioni, giacchè l’essere umano sa essere un mistero anche per se stesso.
Mi fermo qui, altrimenti il discorso si farebbe lunghissimo ed anche se ciò fa parte del "lavoro energetico" non è questo l’argomento principale del presente articolo; quanto sopra l’ho inserito anche per far comprendere meglio il significato della frase "visione energetica, parte dall’essenza per andare alla coscienza, poi alla mente e da ultimo alla materia" riportata nell’articolo del 23/07/2009, nonché l’importanza della meditazione cui ho accennato nell’articolo del 03/09/2009.
Tornando a quanto esposto relativamente al sistema linfatico, oltre ad aver chiarito il significato olistico di "ritmo nella polarità = equilibrio polare interno all’unità", penso sia servito anche a togliere i possibili dubbi circa quello di nascita nella dipendenza, sviluppo nell’indipendenza per arrivare alla consapevolezza che la vera libertà esiste nell’interdipendenza di cui agli articoli del 03, 13 e 24/08/2009; infatti se le varie parti del corpo non vivessero in uno stato di ininterrotta libera interdipendenza, il corpo stesso morrebbe: si veda cosa determinano le cellule tumorali che non accettano la libera interdipendenza.
Forse alcuni "sorrideranno" per come vado ad allacciare e presentare i vari argomenti, ma per come la vedo io la mia è una figura professionale ancora praticamente sconosciuta, ecco perché limitatamente a quanto posso sto cercando di dare il mio contributo affinché possa avere il giusto riconoscimento, ed è in quest’ottica che cerco anche di spiegare in cosa, sempre secondo il mio modesto parere, quest’azione terapeutica sia sostanzialmente diversa da quella del medico, dello psicologo, ecc. e come possa apparire pertanto logica la possibilità di una collaborazione che non potrebbe far danni, ma solo portare benefici. Sarà un contributo minimo, ma come amava dire un mio vecchio insegnante: "meglio poco che niente".
È ora di concludere quest’uscita che insieme alla precedente è per certi versi "particolare": il concetto di unità e di unità superiori via via sempre più perfette penso sia uscito rafforzato (già nell’articolo del 16/05/2009 avevo iniziato la cosa evidenziando come le fasce, oltre a collegare funzionalmente l’impalcatura ossea con quella muscolare, pervadano tutto il corpo tanto da poterne essere considerate l’infrastruttura); certo il discorso sul sistema linfatico e sul drenaggio dello stesso non è ancora terminato e continuerò nella prossima uscita, ma son convinto fosse necessario fare una sosta per dare nuovi motivi di riflessione: ognuno può dare il suo contributo per migliorarci.
Infatti, scrivere gli articoli come sto facendo mi richiede molto tempo e concentrazione per cercare di raggiungere il risultato che desidero; ed è lapalissiano che mettere questo lavoro su una pagina web permette a chiunque di poterlo copiare ed utilizzare senza nemmeno dire grazie; va da se che economicamente non ci guadagno nulla. Tuttavia questo lavoro è anche un modo per svolgere degnamente quel servizio per aiutare l’evoluzione delle coscienze che è tra i compiti sia di un maestro di Reiki che di un terapeuta che lavora con "l’impalpabile energia"; di "furbi" ce ne sono e ce ne saranno sempre, ma chi vuol con "cuore puro" dare il suo contributo è benvenuto.
Non mi resta che porgere a tutti i miei più cordiali saluti, sperando che l’aver proposto una riflessione anche su argomenti che in questo momento storico non sono particolarmente di moda non abbia contrariato qualcuno e che al tempo stesso possa essere utile per molti: in massoterapia, ad esempio ci sono trattamenti che possono anche dare dolore mentre vengono fatti, ma dopo la persona si sente decisamente meglio di prima essendo stata eliminata la causa che produceva il disagio; qui è la stessa cosa, giacché l’onesto discorso sul lavoro energetico può anche indurre perplessità e fors’anche sdegno, ma chi vuol dare un buon servizio deve essere schietto e sincero e non cercare innanzitutto di piacere a tutti.
Robino Mariano
© Robino Mariano