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Il terapeuta energetico - 13 di 17

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 1/9/2010 10:00:07

Riprendendo il discorso sugli effetti delle vibrazioni meccaniche val la pena ricordare che importanti dal punto di vista terapeutico sono lo spazio (inteso come ampiezza della vibrazione), il tempo (frequenza della vibrazione) e l’accelerazione (variazione della velocità nel tempo).

Se il corpo fosse una massa compatta come potrebbe essere una roccia, il movimento avrebbe nel tempo lo stesso andamento della forza agente su di esso; ma il corpo umano ha caratteristiche elastiche, quindi il moto dipende dalla pulsazione della forza della pedana vibrante e dalla pulsazione naturale del corpo stesso; inoltre la frequenza di risonanza propria è diversa a seconda del tessuto e/o del distretto corporeo interessato.

Man mano che la frequenza della forza agente tramite la pedana a vibrazione si avvicina alla frequenza naturale del corpo, il moto cresce in ampiezza, cioè entra in risonanza: l’ampiezza delle oscillazioni supera quella delle oscillazioni proprie degli organi interni e/o delle altre strutture anatomiche.

Va comunque tenuto conto che la frequenza delle vibrazioni uscenti dalla pedana viene smorzata man mano che attraversa i tessuti del corpo allontanandosi dal punto di applicazione.

Coloro che hanno studiato gli effetti delle vibrazioni sul corpo umano, hanno notato che rispettando determinate regole, il riflesso di vibrazione induce un miglioramento dell’efficienza neuromuscolare dei muscoli sottoposti a trattamento vibratorio rispetto agli stessi muscoli dell’altro arto non sottoposto a vibrazione. Inoltre nei soggetti esposti per dieci minuti ad una vibrazione acuta di tipo WBV (whole body vibration), in grado cioè di invadere tutto il corpo, od in alternativa estesi segmenti di questo, s’è riscontrato un aumento del livello basale sia del testosterone che dell’ormone della crescita, mentre si rileva un abbassamento del livello basale di cortisolo.

A quanto sopra s’aggiunge il fatto che l’applicazione di un adeguato stimolo vibratorio attiva connessioni sia monosinaptiche, che polisinaptiche; queste ultime possono attivare un numero sufficiente di unità motorie con conseguente aumento sia della forza di contrazione, sia dell’attività elettrica del muscolo.

Il forte stimolo sul sistema neuromuscolare ed osteoarticolare produce significativi effetti sul tono-trofismo, sulla forza massimale ed esplosiva, sul riflesso miotatico, sulla flessibilità articolare, sul dolore muscolare, sulla risposta propriocettiva, sulla mineralizzazione ossea ed altro ancora.

A seguito di tutto ciò le pedane vibranti sono entrate anche in ambito sportivo.

Attenzione però, io non sono un medico ed i miei sono solamente esempi per visualizzare qualcos’altro; non sono esaurienti (la cosa spetta agli specialisti del settore) ed inoltre il sentir desiderio di provare dopo aver letto quanto ho scritto non giustifica il "fai da te"; io penso che un adeguato controllo medico prima ed un preparato professionista poi per realizzare un programma di lavoro siano importanti.

Anche in questo campo vi sono delle controindicazioni, ad esempio: patologie vascolari, neuromotorie e cardiache, cefalea, incompatibilità transitoria o permanente, intolleranza psicologica, sintomatica ed altro ancora: non è il mio campo.

Anche l’energia lavora con vibrazioni, ma a differenza di queste suesposte non vi sono pericoli:

  • primo, un terapeuta, quando "sente" di dover variare frequenza, sa cosa deve fare prima onde non far danno e nel dubbio ascolta il "sussurro energetico" (anche per questo sostengo che ci vuol tempo per preparare un terapeuta energetico);


  • secondo, l’energia stessa evita di far danno e, questo è il mio personale pensiero, non muta vibrazione se non è stato fatto ciò che andava fatto.


Come buoni sono per il miglioramento del corpo fisico gli effetti delle vibrazioni meccaniche opportunamente dosate, buoni sono anche gli effetti delle vibrazioni energetiche per raggiungere una qualità della vita effettivamente sempre migliore: non sempre quella che faticosamente si insegue è davvero una buona qualità della vita; ci sarebbe molto da dire, ma penso sia più logico affrontare questo discorso nel futuro articolo sulla parte spirituale di questa terapia. Spero che anche questo esempio abbia contribuito a "schiarire le idee" circa il lavoro del terapeuta energetico.

Per finire, visto che siamo in un’epoca ove l’elettronica e l’informatica hanno un peso sempre crescente, porto un ultimo esempio: l’esercizio nella realtà virtuale.  

Oltre al fatto che la realtà virtuale, indipendentemente dalla reale preparazione di ciascuno, è senz’altro un argomento ben noto a tutti, utilizzo questo specifico settore proprio per evidenziare che SE nessuno trova alcunché da ridire nel fatto che ci siano persone che studiano ed utilizzano qualcosa di virtuale, che cioè, secondo la lingua italiana, esiste solo in potenza e non in atto, quindi FITTIZIO (infatti senza hardware e software non ha possibilità di rappresentazione), ANCOR MENO problemi ci dovrebbero essere ad accettare che ci siano persone che si preparano onde poi utilizzare al meglio per il bene di tutti quell’energia di cui parlo, che per di più è REALE e che per esistere non ha neppure bisogno della nostra esistenza.

Considerati i successi raggiunti in altri settori, uno dei più conosciuti ad esempio è quello dei videogiochi, molti ricercatori di area medica si sono sentiti giustamente stimolati nella loro curiosità scientifica ed hanno iniziato una serie di studi sperimentali per verificare le possibilità d’uso della realtà virtuale nelle applicazioni sanitarie: era necessario studiare i presupposti neurofisiologici per scoprire quali fossero le necessarie correzioni da attuare affinché queste tecnologie potessero essere sfruttate per rinforzare un processo di recupero.

È giusto far presente che, a differenza di quanto avviene in campo ludico, per servire a questo scopo l’immersione in ambiente virtuale deve fornire condizioni capaci non solamente di aderire al meglio alla realtà, ma, soprattutto deve suscitare un coinvolgimento della coscienza e del subconscio tale da riproporre in forma perfetta il gioco di esperienze ed azioni tipiche del vivere reale. Per far ciò sono indispensabili l’interattività, l’immersione e non ultimo il tempo reale; cioè, tra il momento di partenza dell’input, il suo arrivo nel computer, la successiva elaborazione del dato con conversione di tutto ciò in stimoli per il paziente onde percepisca informazioni tattili, termiche, di pressione, gravità, resistenza, peso, elasticità, consistenza, ecc., non devono intercorrere tempi superiori a quelli fisiologici.

Essendoci ancor qualcosa da aggiungere continuerò con la prossima uscita.

Cordiali saluti a tutti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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