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Terapia energetica e crisi di identità - 16 di 32

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 11/9/2014 08:58:24

Altro punto d'unione tra la Programmazione Neuro Linguistica e la Terapia Energetica si trova nel modo di porsi le domande; infatti non si considera tanto il "Come mai le persone si ammalano?", quanto piuttosto "Come fanno le persone a guarire?". Quest'Arte, studiando i comportamenti delle persone capaci d'ottenere risultati eccellenti pur passando attraverso situazioni critiche e d'estrema tensione, guardando dal di fuori e dal di dentro il "processo del pensare", permette all'individuo di "ridimensionare" le credenze negative, accorgersi del resto e così beneficiare di uno stato fisico e mentale più positivo: divenendo capaci di girare sottosopra le convinzioni negative e "vedere cosa cade", i sintomi di prima si trasformano in stimoli per re-agire, tanto che lo stesso non lasciarsi "far trappetta" dallo stress diventa una sfida evolutiva e al tempo stesso si diviene consapevoli che è una propria possibilità/responsabilità raggiungere il ben-essere. Così come l'intervento energetico tende a migliorare efficacemente il modo di porsi rispetto ai veri obiettivi della vita, anche questo intervento tende allo stesso fine.

Nulla però può dire riguardo a cosa sia e dove si trovi la MENTE.

Per visualizzare la trasmissione delle informazioni nel nostro cervello si può pensare al traffico automobilistico su strade, autostrade, incroci, rotonde, ingorghi, deviazioni, ecc.; capire che strada fanno, dove nascono, come si propagano e dove vanno a finire stimoli e pensieri rientra nel campo ove operano le neuroscienze ed è l'obiettivo di uno specifico ambito di ricerca: la Connettomica, cioè l'insieme di tutti i collegamenti che i neuroni formano l'uno con l'altro nella corteccia cerebrale nel corso della vita di un individuo al fine di elaborare nel miglior modo possibile le informazioni che pervengono dall'esterno (ogni organismo vivente è costituito da un insieme di parti allestite in modo da poter determinare l'organizzazione interna, inoltre i sistemi viventi nell'entrare in relazione tra loro e col mondo esterno vengono per così dire "perturbati" ed è nel reagire a ciò che son portati a modificare le relazioni interne tra le parti di cui son costituiti al fine d'ottenere i risultati migliori per raggiungere gli obiettivi ritenuti utili; questa situazione garantisce straordinaria adattabilità e permette grande plasticità di comportamento e pensiero: il patrimonio genetico fa sì che le varie aree del cervello siano funzionalmente simili in individui della medesima specie, ma da solo mai avrebbe potuto consentire tutto ciò; è il cervello ad essere strutturato in modo che partendo dalla base genetica possa selezionare i gruppi di neuroni che con efficacia e frequenza meglio possono reagire a segnali e messaggi in arrivo da tutto il corpo; pertanto è attraverso l'attività cerebrale a mezzo dell'interazione con l'ambiente in cui l'individuo vive che vengono selezionate le potenzialità da sviluppare per venire incontro alle sue necessità; in conseguenza a ciò nel cervello d'un musicista, ad esempio, si svilupperanno maggiormente aree del cervello diverse da quelle che verranno sviluppate in un lottatore; e allo stesso modo ci saranno alcuni che svilupperanno meno alcune parti e altri che ne svilupperanno meno altre; quindi ogni cervello in definitiva è unico.).
Le connessioni dipendono pertanto in gran parte dalle esperienze individuali e hanno vie preferenziali in base alla natura dello stimolo da elaborare; tutto ciò meglio chiarisce come mai ogni individuo è unico: tra le altre cose anche perché ha un cervello che è unico nella sua particolarità e capace di determinare la personalità dell'individuo.

Questo fatto porta in evidenza:

  • sia come, benché in base a calcoli statistici si possano ricondurre le caratteristiche dei singoli individui in "tot insiemi" di modalità di funzionamento comuni, questo fatto ci differenzia dai computer e al tempo stesso mette in evidenza l'estrema differenza di quanto è possibile alla materia inerte, da una parte, e a quella "vivificata" dall'altra;


  • sia come l'affermazione che più volte ho ricordato e che sta alla base dell'intervento energetico, "l'essere umano è indescrivibilmente più di quanto non sia la materia di cui è composto", sia fondatamente vera.


Si ritiene il cervello capace sia di attività per blocchi, ossia che sia diviso in aree avente ognuna un proprio compito specifico, sia di attività integrate, cioè collaborazione tra aree diverse che sono coinvolte (può essere utile ripensare al collegamento dei muscoli nelle catene per farsene un'idea) in un "gruppo di lavoro" con determinati compiti.

Per moltissimo tempo si è creduto che i neuroni comunicassero tra loro esclusivamente attraverso collegamenti fisici detti sinapsi; dal lavoro dei neuroscienziati è apparsa la possibilità che i neuroni si scambino informazioni anche attraverso deboli campi elettrici (circa un millivolt per millimetro): si sapeva già che ogni volta che un impulso elettrico passa attraverso la ramificazione di un neurone si forma un piccolo campo elettrico che circonda la cellula, ma dai risultati degli studi appare come questi campi elettrici possano essere molto più che superflui effetti collaterali, avendo parte attiva nell'attivazione dei singoli neuroni, quindi nel sincronismo con cui i neuroni si attivano in relazione al campo. Chiaramente se ciò si dimostrerà indiscutibile, la comprensione di origine e funzione dei campi cerebrali endogeni si arricchirà di molte novità riguardo all'elaborazione delle informazioni a livello di circuiti nervosi; magari anche permettendo un passo avanti nella comprensione di ciò che è all'origine di percezioni e concetti.

Detto ciò non posso dire d'aver risposto alla domanda "Che cos'è la mente? Dove si trova?".

Grazie a particolari tecniche di indagine come Tomografia a emissione di positroni (in passato chiamato anche elettrone positivo è di fatto l'antiparticella dell'elettrone), Risonanza magnetica funzionale (a differenza di quella più conosciuta che fornisce immagini evidenzianti le strutture, questa permette di mappare quali aree cerebrali si attivano durante l'esecuzione di un determinato compito, offrendo così informazioni di gran lunga più complete), Tomografia computerizzata a emissione di singoli fotoni (particelle elementari di cui è costituita la radiazione; come particella hanno massa nulla, non trasportano carica elettrica e mantengono inalterata la propria energia che dipende solo dalla frequenza) i ricercatori hanno potuto osservare il cervello mentre lavora e così rilevare le associazioni tra stati mentali e parti del cervello in funzione. Non ritengo possa essere considerata sensata l'affermazione di alcuni: "il cervello è come un computer e la mente si genera quando accendendo il computer lo si mette in grado di operare sia in stato di veglia che durante il sonno, quindi la mente è il prodotto del  cervello"; secondo me tutto ciò piuttosto conferma che il cervello non è la Mente, ma solo l'apparato fisico di cui questa si avvale. Cosa che lavorando con quella che io chiamo "Energia" si avverte in modo distinto e preciso.

Nella prossima uscita continuerò l'analisi.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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