Trattamenti convenzionali, non convenzionali, collaterali, alternativi, complementari - 7 di 20 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Trattamenti convenzionali, non convenzionali, collaterali, alternativi, complementari - 7 di 20

Pubblicato da Mariano Robino in Massaggio · 23/2/2012 14:06:11

Riprendendo:

  • Omeopatia: forme di omeopatia si possono trovare in varie Antiche ed importanti Medicine; la moderna omeopatia nasce grazie a Christian Friedrich Samuel Hahnemann, medico tedesco: si basa sul fatto che per curare un male, o i singoli sintomi di esso, sia necessario somministrare dosi bassissime di sostanze che, generalmente, provocano nell'organismo gli stessi sintomi o le stesse alterazioni della malattia che si vuol curare "Similia similibus curantur"; l’uso di un prodotto omeopatico, cioè, provoca una reazione simile ai sintomi della malattia del paziente. Le sostanze utilizzate per curare sono ricavate dal mondo vegetale animale e minerale e sono tutte diluite in alcol o acqua. Spesso si sente dire che alcuni rimedi omeopatici sono solo acqua perché non c’è materialmente sostanza farmacologicamente attiva: al fine di evitare gli effetti collaterali delle medicine Hahnemann aveva ridotto sempre di più il dosaggio, arrivando così a dosi estremamente basse, ritenendo che l'efficacia curativa delle sostanze veniva enormemente aumentata tramite il processo di "dinamizzazione", consistente nello scuotere ripetutamente il prodotto, cosicché abbinando diluizione e dinamizzazione dalla materia impiegata s’arrivava ad energia biologicamente attiva: secondo un antico insegnamento che si apprende anche studiando Terapia Energetica, ciò che a livello materiale è un veleno diventa informazione essenziale se lo si porta ad un livello d’esistenza superiore (parlando di Energia ho già spiegato come i livelli superiori intervengano su quelli inferiori). Per farmi capire ricordo che una grammomolecola di qualunque sostanza contiene 6,022 x 10 23  molecole (numero di Avogadro); il procedimento di diluizione e dinamizzazione consiste nel prendere una parte della "tintura" iniziale, portarla a 100 parti aggiungendone 99 d’acqua, agitare due volte, ottenendo la "prima diluizione centesimale" (1CH), quindi prenderne una parte, diluirla allo stesso modo, agitarla ottenendo la seconda centesimale (2CH), e così via fino ad ottenere quella voluta: decima, ventesima, trentesima centesimale (30CH). Ogni volta che diluiamo una soluzione in questo modo restano un centesimo delle molecole: una diluizione 12CH conterrà quindi 0,6022 molecole, cioè nei 100 ml non sarà rimasta nemmeno una sola molecola. Hahnemann riteneva che solo così vengono risvegliate le proprietà curative delle sostanze (dinamizzare viene dal greco "dinamis" che significa forza, potenza); la sua idea ha portato ad ipotizzare la "memoria dell’acqua", non si può tuttavia negare che sotto un certo punto di vista concorda con il concetto di radiazione di Planck-Einstein: un frammento di materia, quando viene bombardato da una fonte esterna di energia, emette energia. Si tenga poi conto che l’omeopatia non punta tanto a guarire la singola malattia, vista come un sintomo del disordine interno dell’organismo, quanto alla guarigione dell'individuo nella sua integrità ed individualità: la guarigione non consiste nella regressione dei sintomi, ma nella loro energetica evoluzione. Un’importante precisazione venne poi da Costantin Hering, medico tedesco allievo del dott. Robbi che fu un  oppositore dell’omeopatia, il quale in seguito alla guarigione a mezzo d’un rimedio omeopatico da una ferita in gangrena che s’era fatto durante la dissezione d’un cadavere prese ad interessarsi dell’Omeopatia. Egli formulò quella che venne chiamata Legge della Guarigione:


"La guarigione deve procedere dal centro alla periferia e dall’alto in basso"


  • Conforme all’evoluzione delle malattie croniche, che all’inizio lavorano in superficie (periferia) e successivamente si portano poco alla volta sempre più all’interno dell’organismo, giungendo sino agli organi più importanti: la vera guarigione deve quindi seguire la via opposta. Tutto ciò non vuol affatto dire che si debba rifiutare la medicina allopatica (quando serve, avere il giusto antibiotico a disposizione è una "grazia ricevuta"), quanto piuttosto evidenziare come sia un bene per tutti dare il giusto spazio sia ai farmaci allopatici che omeopatici.


Per chiudere in bellezza presento ora due eccellenti interpretazioni dell’Arte Medica, cui di diritto spetta il posto d’onore: si sono sviluppate nel corso di millenni; con "personale" interpretazione al loro interno trovano posto molte delle Medicine non Convenzionali precedentemente presentate; appaiono diverse, ma non inferiori alla Medicina Convenzionale Occidentale, anzi, l’estrema loro tensione verso la visione assoluta dell’Intero e l’"umanità" con cui affrontano il male e la malattia per certi versi può renderle addirittura più vicine di quest’ultima alla ricerca di "purezza, verità ed essenza" propria dei nostri giorni:

  • Medicina Ayurvedica: nasce in India e si data la sua origine a circa seimila anni fa; alla base vi è la considerazione che il corpo fisico è pervaso da tre energie vitali (dosha: Vata, Pitta, Kapha), in proporzioni diverse, che determinano tramite il loro stato di equilibrio o squilibrio rispetto alla costituzione individuale lo stato di benessere o malattia dell'individuo; ogni dosha consta di due elementi ed ha determinate qualità che li caratterizzano: le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri; l'individuazione degli squilibri, corrispondente alla diagnosi, porta a trovare i rimedi per ristabilirne lo stato di equilibrio individuale = guarigione. Sistema medico naturale molto vasto e complesso prevede farmaci costituiti da sostanze vegetali ed animali, le cui proprietà intrinseche possono essere "modificate" attraverso processi e procedure farmaceutiche utili per conferire al prodotto finale particolari caratteristiche con potenzialità diverse; attraverso particolari procedure atte a renderli biocompatibili, vengono impiegati anche metalli e minerali. Comprende aspetti di prevenzione oltre che di cura; lo stato di benessere viene considerato sotto tutti i punti di vista (aspetto fisico, psichico e spirituale); si occupa tanto delle patologie quanto dello stato di salute normale; tra le sue branche troviamo medicina interna, chirurgia, otorinolaringoiatria, tossicologia, ginecologia, pediatria, psicologia, scienza del ringiovanimento, massoterapia, ecc. Ha lo scopo di aiutare tanto i malati a curarsi, quanto le persone sane a mantenere il proprio stato di benessere prevenendo le malattie: lo stato di salute è visto non tanto come assenza di malattia, quanto come un continuo appagamento e benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale; tutto ciò comporta anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, i familiari, gli amici, il lavoro, il clima, la cultura in cui si vive, i propri ideali, le abitudini, la verità, il concetto che si ha della Divinità, ecc.


Nella prossima uscita terminerò questa veloce panoramica ove ho cercato di far presente come nel corso della sua esistenza l’Umanità nelle molte culture di cui s’è arricchita s’è sempre confrontata con la vita, con problemi di salute, malattia, possibili cure e necessità dei singoli come dei "gruppi" di cui i singoli sono parte integrante.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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