Terapia energetica e crisi di identità - 3 di 32 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di identità - 3 di 32

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 12/12/2013 16:37:27

Visto il peso che dolore, paura e personalità hanno nel risultato cui la crisi porta, è il caso di far presente come tutto ciò sia un processo in continuo divenire che prende inizio col concepimento

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secondo una linea di pensiero orientale cui dedico solo un accenno, esiste un ciclo delle rinascite: tutto prende inizio non da quando lo spermatozoo maschile feconda l'ovulo femminile portando alla formazione nel ventre materno del/la nascituro/a, ma dal momento in cui l'essere viene all'esistenza. Ciò che fa agire volontariamente l'individuo è il desiderio = energia che risiede in ogni vivente e spinge al pensiero e alla sua messa in atto: ogni effetto dei nostri pensieri s'attacca all'individualità dell'essere e determina il suo futuro.

Secondo la legge del Karman, l'energia d'ogni azione d'un essere senziente interagisce con tutto l'Universo, lo perturba e scatena una concatenazione di azioni-reazioni che alla fine ritorna come effetto finale sulla causa iniziale, ovvero l'essere che l'ha prodotta, ristabilendo così equilibrio, ordine e armonia.

Secondo la legge del Dharma, ovunque l'anima rinasca col frutto delle sue azioni = karma segue le regole di vita del proprio stato; pertanto, se alla morte la catena non avrà riportato al nostro io anche l'ultima conseguenza dei nostri pensieri, il karman ci costringerà a rinascere tante volte quante ce ne vorranno per scontare tutti gli effetti causati e così riportare per quanto ci compete l'Armonia nello spazio-tempo.

L'involucro karmico ricevuto in ogni rinascita è una base caratteriale dell'individuo, un insieme cioè di tendenze, pulsioni e desideri che vengono "ereditati" da ciò che siamo stati; l'anima, divina sostanza individualizzata, unendosi alla materia viene assoggettata a desideri, pensieri e azioni; si può quindi dire che la coppia pensiero-azione dipendente dal desiderio è la causa della schiavitù dell'anima e del dolore universale, ma è anche il mezzo che dobbiamo imparare a "controllare per fermarlo e scendere" così da non essere più schiavi del desiderio. Nel Bhagavad – Gita è riportato infatti il salutare ammonimento di Krishna:

"Ascolta allora, un segreto assai grande e profondo, il Mistero Sovrano, Sublime e Puro.

Per raggiungere la perfezione è necessario conquistare la Scienza dell’Unità, che è al di sopra della saggezza; è necessario elevarsi fino all’Essere Divino che è al di sopra dell’anima, al di sopra fin anche dell’intelletto. Ora, questo Essere Divino, questo Sublime Amico, è in ciascuno di noi. Poiché Dio dimora nel cuore di ogni uomo, ma pochi sanno trovarlo. Vedi, questa è la via della salvezza:

  • una volta che tu avrai scorto l’Essere Perfetto che è al di sopra del mondo e dentro te stesso, risolviti di abbandonare quel nemico che prende la forma del desiderio.


  • Dominate le vostre passioni.


  • Le gioie che nascono dai sensi sono la culla delle pene future.


  • Non limitatevi a fare il bene; siate buoni! Che il motivo dell’azione non sia nei suoi frutti.


  • Rinunciate al frutto delle vostre opere, ma ogni vostra azione sia come un’offerta all’Essere Supremo.


L’uomo che fa sacrificio dei suoi desideri e delle sue opere a Colui dal quale procedono i principi di tutte le cose, e dal quale è stato creato l’Universo, grazie a quel sacrificio otterrà la Perfezione. In Unità di Spirito raggiunge quella saggezza spirituale che è al di sopra del culto e delle offerte, e prova una Divina Felicità. Infatti, colui che in se stesso trova la propria felicità, la propria gioia e la propria luce, è tutt’Uno con Dio. Sappi ora che l’anima che ha trovato Dio è affrancata dalla rinascita, dalla morte, dalla vecchiaia e dal dolore; e beve l’Acqua dell’Immortalità".


Secondo questa visione dell'esistenza, che ho riportato per completare l'esposizione e far riflettere sulle proprie "disgrazie" anche sotto un punto di vista diverso dalla mentalità di tipo occidentale e così trovare un ulteriore appiglio per reagire alle avversità con un deciso e forte "moto spirituale" tendente al proprio massimo bene, gli esseri umani e non loro soltanto sono inter-connessi e inter-agenti, quindi cor-responsabili dell'infelicità qui albergante.

Vi sono non pochi punti di connessione anche con  i due principali Comandamenti che Gesù Cristo evidenzia, come è riportato nei Vangeli (Marco 12, 28 - 34):

  • "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza." Questo è il più grande e primo comandamento.


  • Il secondo è: "Amerai il tuo prossimo come te stesso."


E significativa è la risposta dello scriba:

"Egli è l'unico e non vi è altri all'infuori di Lui: amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici."


Più anticamente già il profeta Osea (6, 1 - 6) aveva detto:

"Venite, ritorniamo al Signore: Egli ci ha straziati ed Egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed Egli ci fascerà . . . e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore . . . il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce . . . voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti."


Non vado oltre, perché fare una lezione sulle Religioni non è tra gli obiettivi dell'articolo.

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e prosegue per tutta la vita; difatti il bambino impiega qualche tempo ad acquisire adeguatamente il senso della separatezza del Sé dall'oggetto (inizialmente la mamma e successivamente tutte le altre figure significative che vengono interiorizzate dal bambino), e ancor di più per esser capace di vere e proprie pulsioni (quella libidica, che nasce dalle interazioni con gli altri vissute come gratificanti, quella aggressiva, che si forma nelle interazioni con gli altri vissute come non gratificanti, fonte di insoddisfazione e/o di odio) organizzate; vi sono poi i cambiamenti nel passaggio alla fanciullezza, poi all'adolescenza, quindi alla giovinezza, dopodiché all'età matura, ecc.; inoltre possono venire in essere vari disturbi della personalità, ma come ho detto non voglio entrare in campo psicoterapico, non è il mio, quindi non approfondisco.

Ogni passaggio cela margini di pericolo d'andare alla "deriva" come di rimanere "incagliati"; ogni volta che non ostante lo sforzo di chi ci è vicino si è in condizione di non farcela è bene ricorrere anche a terapeuti preparati, che sanno aiutare a trovare gli appigli necessari per venirne fuori di nuovo padroni della propria vita: il molto poco conosciuto lavoro del terapeuta energetico agirà principalmente su livelli in cui esistiamo, ma di cui non ne abbiamo consapevolezza, al fine di far trovare le forze, la spinta necessaria e gli strumenti per reagire in modo positivo all'accaduto; lo psicoterapeuta userà altri validi mezzi; di fatto il lavoro dell'uno non interferisce con quello dell'altro.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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