Terapia energetica e crisi di coppia - 8 di 14 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di coppia - 8 di 14

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 6/6/2013 11:15:30

Ho messo in evidenza come sia comune la costituzione di famiglie disfunzionali, non in grado, cioè, di provvedere alla crescita in consapevole autonomia dei propri componenti. Va notato, però, come le famiglie possano divenire disfunzionali nel corso del tempo, quando arriva il momento in cui si combinano elementi stressanti e la famiglia non trova i mezzi per affrontarli nel modo dovuto: nel corso delle generazioni, facendo tesoro degli errori riconosciuti e dei cambiamenti avvenuti, è stato messo a punto un valido progetto di massima per edificare una famiglia sana e mantenerla tale; ora, non c’è stato tempo sufficiente per valutare con attenzione i molti cambiamenti che repentinamente si sono succeduti in questi ultimi decenni ed elaborare le necessarie modifiche a quel progetto ancor valido nel suo insieme.

Va considerato attentamente che "formare una famiglia" è una scelta di vita ancor più esigente di quella di "formare una coppia"; occorre non tanto pensarci bene, quanto riconoscere in questa valori per noi essenziali, acciocché sia maggiore la gioia di poter vivere in essa che non il peso che verrà da prove e sacrifici, spesso anche economici, che andranno affrontati e superati.

Valori essenziali sono la soddisfazione di vivere con la persona che per scelta è al nostro fianco e insieme crescere in anni e saggezza; riconoscere che i figli sono una gioia e non un possesso, così come l’educarli in un clima sereno contribuisce ad accrescere la consapevolezza riguardo alla Vita e comprendere il ruolo che ha ogni sua "stagione", dalla nascita alla morte; intuire il significato di un "IO" che si fonde in un "NOI" e la "luminosa potenza" che è in quel NOI. Enorme è quindi il contributo che la famiglia da cui si proviene può dare o non dare.

Quando il peso di questi valori non è sufficiente, le perturbazioni della vita possono far insorgere varie crisi e scatenare tempeste sino a travolgere le coppie non sufficientemente salde. Oltre al contributo certo che la Psicoterapia può dare per aumentare le possibilità d’affrontare l’indesiderato evento nel migliore dei modi, non è da disprezzare quello che la Terapia Energetica può offrire: non solo ciò che la mente considera interviene anche in questi casi.

Se il naufragio della coppia è un evento che due persone sagge possono trasformare senza troppa fatica in occasione di crescita interiore, assai problematico è invece il crollo della famiglia, giacché non v’è più coinvolta solo la coppia, ma occorre ogni attenzione per l’effetto che ha sui figli.

Sono i figli a subire imponentemente la crisi della coppia, che spesso non sa spiegar loro in modo adeguato ciò che sta succedendo, cosicché, specie se ancora bambini, vengono a soffrirne di più non riuscendo a spiegarselo e vivendolo a volte come un senso di colpa; vero è che la giovane età offre loro maggiori possibilità di adattarsi ai cambiamenti, ma se i genitori, presi dalla crisi, non riescono a dar loro l’affetto e le attenzioni di cui hanno bisogno, i figli possono sentirsi abbandonati e ciò può anche portare problemi nella loro vita adulta. Per un figlio quelli in crisi sono comunque i suoi genitori, li ama e ha bisogno delle loro attenzioni; ecco perché, nonostante le molte ed evidenti difficoltà, occorre andare incontro al loro bisogno di amore, sicurezza, educazione, equilibrio e benessere mantenendo quanto più possibile sereno il clima familiare, così da permettere loro di vivere il cambiamento dovuto alla separazione nel modo meno traumatico possibile.

È normale che quando ci si trova a vivere una crisi coniugale si venga assorbiti in modo negativo: viene in essere una situazione d’instabilità ove i due si provano reciprocamente, sembra che le cose vadano meglio, poi improvvisamente si ricade, si soffre, si cerca di fare il possibile sperando che la situazione possa ancora risolversi, si riprova, . . . occorre evitare di far trasparire l’eventuale ira che si ha nei confronti dell’altro/a. In alcuni casi il rapporto si recupera e la crisi resta un brutto ricordo, purtroppo altre volte non c’è niente da fare, l’equilibrio s’è rotto per sempre (vero solo a livello di realtà polare) e la conseguenza è la separazione della coppia.

L’aspetto positivo è che piuttosto di vivere in un clima infelice i due, ciascuno dopo un adeguato periodo di assestamento, in modi diversi hanno la possibilità di ritrovare un equilibrio. Quello negativo sta nel fatto che servono vera maturità e umiltà (spesso mancanti o insufficienti) sia per non farsi del male e soprattutto non farlo a chi non ne ha colpa, primi fra tutti i figli: occorre adeguata statura morale per riconoscere il male insito nel parlare male ai figli l’uno dell’altro . . . qualcuno saggiamente disse "chi è senza colpa scagli la prima pietra". Se cocciutaggine o seri problemi non lo rendono indispensabile è bene ridurre all’essenziale il ricorso a tribunali e giudici.

L’età anagrafica e lo stato di essere adulto non hanno nulla a che fare tra loro, si legga ad esempio (Daniele 13, 45 – 64) come un giovane Daniele libera Susanna dalla morte mostrando maggiore saggezza di tanti più anziani di lui. Per non farsi e non fare del male occorre non guardare solo a se stessi e non fermarsi alla punta naso.

Come importante è l’aiuto che lo psicoterapeuta può dare in tutto il percorso della crisi, valido è pure quello che il terapeuta energetico può dare, anche se molto diverso: per quest’ultimo non si tratta solo di fare il proprio lavoro nel migliore dei modi, ma di operare in unione a quanto e quanti esistono in vista del Massimo Bene comune. Anche se (purtroppo in molti pensano che chi offre questi servizi lo debba fare gratis, giacché lo può fare solo perché ha ricevuto un DONO; in realtà non si tiene conto che occorrono anni di studio, ergo COSTO, l’accettazione delle umiliazioni che formeranno il carattere, costanza e fatica per riuscire, nonché un  giornaliero lavoro su se stessi per mantenersi "degni e idonei" per quel Dono . . . forse in nessuna professione tanto è necessario) come ogni professionista si fa pagare (non strapagare), giacché è l’unico mezzo per guadagnarsi onestamente da vivere, è altresì vero che il suo impegno sarà senz’altro totale dal momento che migliorare la situazione di qualcuno significa avanzare verso il Massimo bene comune, quindi nella globalità dell’Esistente concorre a migliorare anche la sua situazione.

Come ho già in altri articoli messo in evidenza, se pur lavorando coscienziosamente ci si limita alla percezione materialista dell’esistenza, il vedere continuamente persone sofferenti per "autodifesa" fa diminuire gradualmente la capacità di compassione e misericordia; ma superato il "guado" si può iniziare ad aver coscienza dell’Intero in cui tutto rientra, quindi si diventa tanto più sensibili al dolore degli altri, quindi desiderosi di "guarirli", quanto più si è capaci di partecipare alla loro gioia, comprendendo come tutto ciò accresca la quota di Massimo Bene a disposizione. Questo è l’atteggiamento del terapeuta energetico.

Naturalmente, come già ho accennato, la famiglia conosce "stagioni" diverse e, siccome sino a che dura la vita non vengono a mancare le prove, ogni stagione può portare perturbazioni foriere di nuove crisi.

Prenderò in considerazione l’argomento nella prossima uscita.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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