Visione olistica del drenaggio linfatico - 13 di 13 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Visione olistica del drenaggio linfatico - 13 di 13

Pubblicato da Mariano Robino in Massoterapia olistica · 18/1/2010 15:28:26

Durante i lavori di un importante convegno cui ho avuto il piacere di prendere parte, è stato messo in evidenza che le pluripatologie croniche richiedono un ripensamento organizzativo e la preparazione di figure professionali aperte alla medicina della complessità; e sono stati portati come esempio le unità geriatriche multidisciplinari e la gestione della rete di cure palliative, illustrandone anche i vantaggi. Ora, senza volermi mettere al livello di questi relatori, mi chiedo che male ci sarebbe, considerato il costo non esagerato di un terapeuta energetico, a provare l’efficacia di queste terapie sussidiarie? Magari inserendo coraggiosamente nell’organico il terapeuta energetico professionista come collaboratore esterno.

Soprattutto negli anziani lo stato di salute è fortemente influenzato dalla condizione familiare, dall’accumularsi di eventi traumatici, da situazioni di disagio sociale; e la quota di soggetti anziani portatori di una malattia cronica che dichiarano di stare male è molto più elevata tra coloro che menzionano problemi familiari o difficoltà economiche. Chiaro che non è in potere del terapeuta energetico risolvere i problemi economici, ma per il resto si potrebbe iniziare una seria sperimentazione; anche perché oltre a non esserci effetti collaterali (non si usano né farmaci né altri prodotti) queste tecniche sfruttano e favoriscono l’utilizzo delle risorse vitali del paziente per mantenere ed eventualmente migliorare la sua salute.

Certo, senza poter sperimentare in idonee strutture sanitarie cooperando con professionisti competenti nelle varie branche della medicina e della psicologia non posso sbilanciarmi in affermazioni personali; tuttavia penso che almeno in alcuni casi si potrebbe arrivare ad un minor rischio di declino funzionale alla dimissione dei pazienti, come ad una maggiore probabilità per alcuni di essi di rientrare alla propria abitazione: se ciò si rivelasse vero si potrebbe addirittura arrivare ad una diminuzione dei costi per la sanità, con beneficio per tutta la collettività. Questo potrebbe valere non solo nel caso degli anziani, ma è’ solo un mio parere, senza alcuna pretesa d’infallibilità; io in buona fede posso proporre, poi logicamente sono le autorità sanitarie che hanno la competenza per valutare l’effettiva bontà della proposta.

Secondo la Medicina Cinese l’essere umano è costituito da Qi (funzioni vitali), Xue (sangue), Jing (essenza), Shen (attività mentale); tra queste Jing rappresenta il fondamento della crescita, dello sviluppo, della riproduzione per la continuità della specie nel tempo. Racchiude quindi in se sia l’aspetto del sostentamento materiale e del trofismo, sia quello della crescita e dello sviluppo; ma, ha il suo "tallone d’Achille" poiché necessita di un continuo apporto di Jing fresco, che gli verrebbe fornito da milza e stomaco, in mancanza del quale s’indebolirebbe progressivamente sino ad esaurirsi.

Ho fatto questo accenno sia perché ribadisce ulteriormente la validità del pensiero che sta alla base dei trattamenti energetici, sia perché mi permette di legarmi ai trattamenti con l’agopuntura.

All’inizio degli anni settanta apparvero sui giornali le prime descrizioni di interventi con agopuntura fatti in Cina; come naturale per quanto rivestito di mistero, inizialmente furono molti di più quelli che non gli dettero credito rispetto a coloro che pensarono potesse essere un’efficace misura terapeutica. Da allora "molta acqua è passata sotto i ponti" ed anche in Italia oggi sono molti i sanitari che sanno offrire questo trattamento che, in fase di sperimentazione ormai da molti anni, ha dato ed ancora sta dando notevoli soddisfazioni a coloro che a questa disciplina si sono dedicati.

C’è voluto molto tempo, ma ne è valsa la pena! Il valore dell’agopuntura è ormai accettato. Ecco perché nutro speranza anche per i trattamenti energetici.  

A chiusura di quest’articolo, che vi ha richiesto di seguirmi per molto tempo, voglio ricordare che ognuno di noi può fare molto per se stesso anche solo ricordandosi che ogni fase della vita ha i suoi aspetti positivi e negativi e che è una grazia ricevuta il fatto che nessuna di queste sia eterna.

Accettando di buon grado i cambiamenti portati dallo scorrere del tempo, anziché combatterli inutilmente come novelli don Chisciotte, si può anche maturare nel profondo e trovare quella "consolazione" e quella "serenità" inutilmente altrove cercate.
Il mito dell’eterna giovinezza e bellezza perseguito ad ogni costo può rivelarsi "un demone che ruba l’anima".

In una civiltà che si pone come scopo e come fine un’esasperata ideologia del benessere, di una giovinezza senza fine e della necessità di sfidare chiunque e vincere sempre a qualunque costo, alla fine il risultato è solamente di consumarsi lentamente lasciando "un mucchietto d’inutile triste cenere".

Per terminare voglio dare un ultimo punto di riflessione che si può allacciare all’invito a non aver timore di accostarsi alla lettura dei Testi Sacri fatto nell’uscita del 05/11/2009:

  • vi è una vecchia massima da alcuni attribuita a Talete di Mileto (vissuto a cavallo tra il VII ed il VI secolo a.C.), da altri a Chilone di Sparta (vissuto nel VI secolo a. C.), che dice : " Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei".


  • Un concetto simile viene ribadito secoli dopo anche da Sant’Agostino Vescovo di Ippona (354 – 430 d. C.): "Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas", cioè: non andare fuori, rientra in te stesso, è nel profondo dell’uomo che risiede la verità.


  • E da ultimo una precisazione. Conoscenza ed informazione non sono termini che si equivalgono: l’informazione può esistere indipendentemente da chi la può utilizzare, mentre la conoscenza esiste solamente in quanto c’è una mente (un’intelligenza) in grado di possederla.


  • La conoscenza è parte della coscienza; ed una persona può apprezzare un insegnamento ed utilizzarlo correttamente per il bene proprio e degli altri, avendone cioè la conoscenza, solo quando il proprio livello di coscienza ( ovvero consapevolezza) è adeguato a quello dell’insegnamento stesso; altrimenti l’insegnamento stesso rischia di rimanere una semplice informazione. Tuttavia non abbiate timore, con onestà e buona volontà un "passo" dopo l’altro si possono fare "grandi viaggi" anche a livello di consapevolezza.


Anche se non sono un sacerdote lo voglio ricordare a tutti: si può anche dubitare del fatto che la nostra esistenza si riduca a questa semplice vita umana;  potremmo anche essere chiamati a ben altro destino!

Cordiali saluti a tutti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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