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Visto per sommi capi il complesso di cause che possono portare alla crisi di coppia e messo in evidenza come, insieme alle Terapie Convenzionali, anche quella che io da anni chiamo Terapia Energetica (di cui nella mia pubblicazione relativa ai Trattamenti convenzionali -
Anche se l'abitudine porta ad attribuire un'accezione negativa al termine "CRISI", etimologicamente questo rimanda al concetto di "SCELTA": momento in cui si è chiamati a decidere un cambiamento per far fronte a mutate esigenze e/o circostanze; di fatto è un periodo di trasformazione che separa una precedente maniera di comportarsi, da un nuovo modo di ESISTERE, quindi di confrontarsi col mondo che ci circonda e reagire alle situazioni che gli avvenimenti portano in essere.
Appare quindi chiaro come la crisi rappresenti essenzialmente un momento di transizione che porta obbligatoriamente a un cambiamento. Pur essendo vero che s'accompagna a problemi -
Poiché molte volte non si riesce a valutare in modo corretto e completo la situazione e si reagisce quindi in modo errato, trovandosi poi in una spiacevole o addirittura pessima condizione, come pure per il fatto che gli esseri umani hanno ottima memoria per quanto riguarda ciò che li ha fatti soffrire e di contro non buona memoria per il resto, è divenuto normale connotare negativamente la crisi.
Va ora detto che "crisi esistenziale" e "crisi di identità" sono termini che possono fondersi tra loro, giacché spesso la crisi esistenziale si rende presente e attiva durante una profonda crisi di identità della persona che va normalmente a colpire una o più microidentità (ce ne sono legate agli affetti, siamo infatti figli -
Non voglio certo invadere il campo degli psicoterapeuti, ma per chiarire il concetto ritengo sia bene ricordare che l'analisi esistenziale è un percorso per conoscere se stessi al fine di trovare e curare le microlesioni nelle varie "sfaccettature" dell'essere d'una persona in tutti i suoi livelli di Vita; del resto già nelle antiche civiltà Greca e Romana s'insegnava che non si può "aver cura dell'uomo" se non si sa chi è l'uomo, dal momento che non si può conoscere qual è il bene dell'uomo se non se ne conosce l'identità; ecco perché è necessario portare l'essere umano sofferente in condizione di conoscersi (ri-
Spesso sintomi quali stati ansiosi, attacchi di panico, disturbi fobici, ecc., nascondono o derivano da queste microlesioni avvenute durante una fase di mutamento/adattamento della personale struttura per superare le prove che la vita continuamente pone di fronte. Ferma restando la validità dei mezzi riconosciuti e offerti dalla Medicina Convenzionale, è onesto ricordare come efficace sia pure l'aiuto che il terapeuta energetico può dare al/la paziente acciocché avanzi in sicurezza operando un po’ per volta le necessarie modifiche, sia agendo personalmente a mezzo del puro trattamento energetico: ripristinando una buona comunicazione tra i vari livelli, come riparando direttamente i "guasti" nei livelli ove riscontra "anomalie", sia rispondendo alle domande che possono venirgli/le poste da chi è venuto per essere curato/a, facendo a questi presente quanto il "sussurro energetico" ha reso evidente: sempre però con misura, giacché anche se è vero che tutto ciò che si dice deve rientrare in quanto s'è percepito, altrettanto vero è che ci vuole "buon senso" e non tutto può esser detto, ma solo ciò che il/la paziente in quel momento è in grado di comprendere/accettare-
È l'articolo più lungo che abbia mai messo in rete; spero possa meglio spiegare a tutti cosa faccio, soprattutto a quelli che possono averne bisogno e trarne giovamento.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano