Terapia energetica e crisi di coppia - 3 di 14 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di coppia - 3 di 14

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 21/2/2013 11:04:43

Passo ora a un’osservazione solo all’apparenza banale: la coppia non va mai considerata un salvagente.

Come ho già spiegato, requisito essenziale per essere nelle condizioni di vivere bene con un’altra persona è saper vivere bene con se stessi: la vita di coppia non è neppure un’ancora di salvezza, non ci si può aggrappare all’altro/a che "salpando" ci tirerà fuori dalle "paludi malsane" in cui ci si è lasciati portare dalle proprie insicurezze . . . non può essere un altro a studiare la lezione al posto nostro; in fondo è lo stesso punto trattato in precedenti articoli relativamente al paziente: non può pretendere che sia il terapeuta energetico a fare la sua parte; personalmente deve fare la propria parte di lavoro. Questo vale in ogni "risvolto" della vita.

In un discorso sui livelli energetici è vero che "l’anima gemella" ci completa; ma non nel senso che è la parte mancante, quasi si trattasse di una metà della stessa mela, bensì perché è una persona con cui abbiamo la piena possibilità di crescere e con reciproco leale aiuto evolverci sempre nel rispetto della nostra unicità e diversità, riconoscendo così a poco a poco "l’intero" che siamo, cosicché con questa consapevolezza d’essere un’unità diventi possibile completarci. Ecco perché, anche se spinti dalle migliori intenzioni e convinzioni, il voler fare del partner la "metà mancante della mela" porta a tentare di plasmarlo per farlo coincidere con l’ideale che si ha nella mente; causa questa di futuri malumori e tensioni anche gravi se non ci si ferma in tempo: per poter ESSERE capaci d’amore e darlo a un’altra persona occorre non aver bisogno d’altri e bastare a se stessi!

È importante capire che per esserci vero amore deve prima di tutto esserci assoluto rispetto; ciò richiede anche il rispetto degli spazi, dei valori, dei sentimenti e della diversità dell’altro/a, che a sua volta è un essere unico e irripetibile, quindi assolutamente prezioso.

Un problema tutt’altro che da ridere viene dal fatto che più spesso di quanto non si sia portati a pensare, dietro la caparbia volontà di trovare la cosiddetta anima gemella si nascondono problemi che non si vogliono ammettere neppure a se stessi, quali il bisogno di quella capacità di controllo che ci manca, l’insicurezza, la dipendenza affettiva, una bassa autostima, ecc.; problemi contro cui l’altro/a non può nulla: invece di cercare nel partner quanto ci manca per sentirci completi e trovare serenità, serve piuttosto imparare a trovare in se stessi forza e motivazione per evolvere e crescere in consapevolezza; in questo percorso di vita l’aiuto del terapeuta energetico può essere importante.

Una coppia capace di vivere in serena armonia, non è quella che non litiga mai! Ma quella che vive il rapporto come un percorso di avvicinamento da una parte e come un prezioso pedagogo dall’altra. Ogni componente della coppia sa di essere sempre separato dall’altro per via del suo essere unico/a e riconosce l’intrinseco valore dell’altro/a, nonché il sostegno che gliene viene; ecco perché anche nei casi in cui si discute o si litiga i membri di questa coppia reciprocamente non cercano il modo d’inglobare l’altro nella propria visione della realtà: sanno confrontarsi lealmente non per trovare un semplice compromesso accettabile da entrambi, ma per scoprire insieme quelle verità di cui tutti e due sentono l’importanza.

È pertanto chiaro che l’altro/a va  ACCETTATO  così com’è; non si deve pensare d’avere il diritto di cambiarlo/a: l’accettazione è alla base della vita di coppia, perché è il solo mezzo che abbiamo d’accogliere e abbracciare i difetti del partner così come i suoi pregi: solo così possiamo impedire al tempo di portarci ad essere delusi da chi ci vive accanto. L’ideale romantico del "vissero felici e contenti" va quindi maturato nella consapevolezza che è possibile a patto di "non lasciarsi cadere le braccia" di fronte alle difficoltà, bensì facendo con costante e responsabile impegno la propria parte, sempre coscienti che solo nel fiducioso reciproco sostegno e contributo è possibile superare le prove che la vita dispensa: mai permettersi di sfiduciare l’altro/a; al tempo stesso mai pensare possano esserci casi in cui sia lecito venir meno agli obblighi che la fiducia dell’altro/a nei nostri confronti merita. Naturalmente occorre non cercare d’andare oltre i propri limiti, cosa impossibile a chiunque, quindi valutare seriamente e serenamente la situazione passo dopo passo anziché volerla portare avanti a oltranza costi quel che costi, perché se le differenze sono eccessive potrà arrivare il giorno in cui anche solo uno dei due non ce la farà più e "tutto crollerà con gran fragore e danno".

In ogni istante ognuno di noi è il momentaneo risultato d’un bilanciamento di tante polarità presenti e dei diversi opposti in lui/lei essenti, che continuamente danzano tra loro e si cedono il passo per dare consistenza e forma a un insieme vitale teso all’evoluzione. Voler strafare è contrario a fare bene.

Senza voler approfondire l’argomento, cosa impossibile in un articolo, stando "terra – terra" voglio far notare che, sebbene sia indiscutibile che dall’unione di opposti si ottiene un "intero" e quindi che dall’unione di due persone assolutamente diverse se ne dovrebbe ottenere uno eccezionalmente grande e completo, è altrettanto vero però, che la più difficile delle imprese non può che presentare anche il massimo dei rischi d’insuccesso; ragion per cui prima d’imbarcarsi in un’impresa da cui non si sa se e come se ne uscirà, occorre valutare non sull’onda delle emozioni del momento, ma "guardando" chi siamo e chi abbiamo accanto: è molto meglio fermarsi a una sana amicizia che non imbarcarsi incautamente in un rapporto di coppia che, anziché portare reciproco vantaggio, giungerà a esasperare e stremare chi non ha i mezzi per superare le difficoltà.

Per gli stessi motivi non si deve idealizzare chi ha unito la sua vita alla nostra: un essere umano non può essere perfetto, come noi ha bisogno di migliorarsi e crescere in consapevolezza; come lui/lei contribuisce alla nostra maturazione, ugualmente noi contribuiamo alla sua . . . l’ideale della "mezza mela" va portato a un livello superiore, cosicché diventi naturale sentirsi un "NOI" inteso come un leale reciproco affidarsi in una dimensione affettiva di "calda" sicurezza che unisce pur rispettando le diversità, che caccia le paure e nella quale ognuno dei partner sente che la protezione e il sostegno gratuitamente messi a disposizione dall’altro/a portano a una rassicurante esaltazione delle proprie potenzialità.

Il "tesoro nascosto" è la meravigliosa possibilità d’essere sempre noi stessi mentre cerchiamo col partner l’alleanza e la complicità, non la simbiosi (utile a livello polare, ma estremamente limitata al pari della realtà polare), ma la complementarietà, che permette assoluta libertà nell’inter-dipendenza e vera unione nell’inter-azione. Per questo, anche se nessun essere umano è perfetto, l’imperfezione dell’uno/a può invece far la differenza e renderlo/a perfetto per l’altro/a, portando un miglioramento in continua positiva evoluzione per entrambi.

Continuerò nella prossima uscita.

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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