Il terapeuta energetico - 17 di 17 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Il terapeuta energetico - 17 di 17

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 1/11/2010 10:07:26

Sono finalmente giunto alla fine di quest’argomento (otto mesi per non mettere troppa carne al fuoco in troppo breve tempo); mi auguro d’essere riuscito nell’intento di far conoscere chi è e cosa fa il terapeuta energetico secondo quanto io ho imparato a fare; spero questo lavoro possa anche contribuire a ridurre i tempi di una possibile seria sperimentazione in armonia: sono il primo a sapere d’aver ancora molto da imparare, ma come recita un simpatico proverbio: "la sapienza è come un baobab, una sola persona a braccia aperte non può stringerne il tronco".

Come tutti quelli che l’hanno preceduto e come tutti quelli che lo seguiranno, anche quest’articolo ha lo scopo di far conoscere il mio lavoro, altrimenti come potrei mai sperare che coloro che potrebbero trarne giovamento mi contattino per usufruire di questa cura?

Secondo me si può temere a priori ciò che non si conosce e starne prudentemente lontani; ma, quando qualcuno ha avuto il coraggio di andare a vedere e tornando spiega cos’ha trovato, a questo punto si sa cos’è e si può decidere se avvicinarsi e magari trarne vantaggio, o se è qualcosa di pericoloso da cui è meglio stare lontani.

Si dice che di solito chi studia materie che hanno a che fare con problemi legati alla mente è perché fondamentalmente un po’ ne ha bisogno lui stesso; non parlo per gli altri, ma per quanto mi riguarda effettivamente ho iniziato molti anni fa cercando soluzioni a problemi che non mi erano per nulla graditi e devo dire d’aver trovato anche molte cose buone: solitamente la vita offre delle opportunità di crescita, anche camuffate come eventi spiacevoli (siamo in una realtà polare: un aspetto è spiacevole, l’altro è piacevole e sovente è il più difficile da scoprire); si può rimanerne schiacciati e vinti, o far finta di nulla e passar oltre, od accettare la sfida che, se ben sfruttata, permette di ottenere un miglioramento alla propria situazione, ma se mal affrontata può causare seri danni ed anche peggio.

Chi accetta la sfida è quel qualcuno cui prima ho accennato, che a suo rischio e pericolo ha il coraggio di andare a vedere: con incosciente temerarietà e superficialità equivale ad affrontarla male; ma, confortati dal coraggio, illuminati dalla "fiduciosa Speranza"  e resi sufficientemente guardinghi e prudenti dalla salutare paura sovente ce la si può fare.    

Percepire l’energia di cui parlo richiede impegno ed ascoltarne il sussurro ancora di più, altrimenti succede come un altro simpatico proverbio evidenzia a riguardo di uomini e formiche: "anche se l’orecchio è molto vicino, non sente una formica che passa".

Diceva Confucio (almeno pare sia stato lui): "dai un pesce ad un affamato e mangerà per un giorno, insegnagli a pescare e mangerà per tutta la vita"; questo fa parte dell’atteggiamento con cui si procede nella cura a livello energetico: come ho già avuto modo di evidenziare questo non può essere visto alla stregua di un lavoro come tanti altri che si fanno principalmente per avere il necessario per vivere, cosa per altro buona, perché quando si raggiunge il livello di consapevolezza che permette

  • prima di desiderare di poterlo fare (compito del maestro è - già in uscita del 15/03 - anzitutto indagare per capire se è un desiderio con solide basi su cui costruire, o se non è ancora stata raggiunta la necessaria consapevole maturazione e serve quindi un propedeutico lavoro di preparazione, o se è solamente un capriccio della modalità dell’avere – sfoggiare un potere che altri non hanno - un esempio calzante potrebbe essere quello contenuto negli Atti degli Apostoli 8, 18–24 a proposito di  Simon Mago, ragion per cui, anche se la risposta del maestro sarà meno dura di quella dell’apostolo Pietro, a costui non potranno al momento essere dati altri insegnamenti eccetto quelli necessari a condurlo, se vorrà, sulla strada che porta alla necessaria consapevole maturità indispensabile per iniziare il cammino di preparazione)


  • e poi di farlo (nessuno s’illuda: non si è per questo migliori degli altri),


si comprende che è un lavoro che "porta alla pienezza di vita": non tanto avere la vita, quanto essere vivi . . . vita nella vita . . . pienezza nell’unità.

Per tutti, anche per il maestro non è sufficiente essere arrivato un giorno a capire ed aver trovato coraggio e consapevolezza per passare da un’esistenza all’insegna dell’avere a quella più completa e matura dell’essere; anche se ormai ci si rende indiscutibilmente conto che è di gran lunga preferibile vivere secondo la modalità dell’ESSERE, tuttavia a causa della "debolezza" della nostra condizione umana questa è una decisione da riprendere e mantenere con determinazione ad ogni risveglio e che ogni giorno chiede vengano nuovamente trovate forza e motivazioni per non venir meno all’impegno preso (velato accenno già c’era nell’uscita del 16/11/2009: la via del fare è l’essere . . . unica via superare queste prove).

Agguati, lusinghe, tentativi di raggiro e seduzione da parte dell’illusorio AVERE non cessano di metterci costantemente alla prova sino al termine dell’ultimo giorno, soprattutto nella fase di rilassamento che segue i momenti in cui si è riusciti a portare a termine qualcosa di veramente importante, così come nei momenti in cui si abbassa la guardia avviliti da fatti che consideriamo grandi insuccessi o cocenti delusioni: anche queste sono prove da superare. A tal proposito tristemente già Ovidio constatava questa "debolezza" quando scrisse: "video meliora proboque, deteriora sequor" = vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le peggiori.

È questo però parte dell’aspetto giustamente proprio del carattere spirituale della terapia energetica che richiede un apposito articolo vista la sua vastità e la necessaria chiarezza espositiva onde evitare possibili indesiderati fraintendimenti; tanto per cominciare non è una nuova religione, inoltre chiunque, credente o non credente, si renderà conto che si tratta di un aspetto di cui è permeata la vita di ognuno, ma a cui pochissimi fanno caso.

Non subito, ma in un prossimo futuro affronterò anche questo argomento, che porterà con se non poche gradite sorprese su cui riflettere con attenzione, tuttavia per il momento mi sembra di aver già offerto molto su cui riflettere: ho seminato, ora è il caso di seguire crescita e raccolto.

È stato senz’altro un argomento molto lungo da seguire sia in termini di tempo sia in termini di pagine da leggere, ma trattandosi di qualcosa assai poco conosciuto e su cui (alcuni con la fantasia, altri con furberia) "molto si ricama" non voglio fraintendimenti circa il mio agire: essere schietto fa parte del mio lavoro ed in mancanza di chiarezza penso sarebbe molto difficile trovare nuovi pazienti (anche a questo serve il sito), giacché senza fiducia non avrebbero motivo di contattarmi.

Quanto ho esposto vale naturalmente solo per me: nessun’altro è obbligato a vederla e pensarla come me. Senza toccare chi lo fa con altri scopi, penso sia senz’altro possibile trovare persone oneste con un’altra formazione che lavorano in modo diverso: sono i risultati quelli che contano ed ancor più i "frutti" che da questi risultati si raccolgono.

Cordiali saluti a tutti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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