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Passo ora a terapeuti esclusivamente medici:
1. Psichiatra: ha conseguito prima la laurea in Medicina poi la specializzazione in Psichiatria; è quindi esperto nello studio e cura di disturbi e malattie mentali attraverso modalità e strumenti caratteristici della professione medica, quindi avvantaggiato nell'affrontare il disturbo mentale dal punto di vista d'un malfunzionamento e/o sbilanciamento a livello biochimico del Sistema Nervoso avendo affinato nel campo specifico le competenze per sfruttare le potenzialità d'un notevole armamentario farmacologico a sua disposizione; la preparazione acquisita permette di decidere caso per caso se utilizzare solo farmaco o solo psicoterapia, oppure entrambi. Tutto ciò non significa però che questo professionista si concentra solo sul disturbo perdendo di vista la persona nel suo insieme psicofisico, così come con una certa superficialità di pensiero ho sentito sostenere: ogni individuo riflette ciò che intimamente ha . . . lo studio è solo una piccola parte e sempre più nel corso degli anni si può completare la propria formazione. Come ho già detto, non si può "aver cura dell'uomo" se non si sa chi è l'uomo, dal momento che non si può conoscere qual è il bene dell'uomo se non se ne conosce l'identità; di conseguenza maggiore sarà il livello di consapevolezza (di cui ho parlato negli articoli sulla Terapia Energetica) raggiunto dal terapeuta, maggiore sarà sia l'attenzione rivolta all'intero, che la capacità di curarlo in modo via via più completo.
2. Neurologo: ha conseguito prima la laurea in Medicina poi la specializzazione in Neurologia, si occupa di malattie che interessano il Sistema Nervoso, dall'encefalo ai nervi periferici; nel settore di cui sto parlando, quindi, di quelle che presentano condizioni caratterizzate da disturbi organici (es. disturbi del sonno, emicrania, ecc.) in cui sono meno rilevanti le componenti psicologiche ed emotive rispetto a quelle fisiche.
3. Neuropsichiatra infantile: ha conseguito prima la laurea in Medicina poi la specializzazione in Neuropsichiatria Infantile; si occupa delle problematiche relative allo stato di salute psicologico e fisico dell'infanzia e dell'adolescenza in un'età compresa tra 0 e 18 anni. L'intervento precoce si inserisce a sostegno dello sviluppo evolutivo del bambino sia favorendo il recupero di aree e funzioni neurologiche solo parzialmente compromesse, che rendendo possibile lo spostamento del controllo neurologico su aree cerebrali collaterali, così da facilitare il recupero neurologico e al tempo stesso contrastando l'instaurarsi di dannosi esiti secondari e a distanza. Normalmente è un intervento pluridisciplinare, che si avvale del lavoro in co-
Si dice esista una regola di base per orientarsi:
se si sta attraversando un periodo di disorientamento e/o di lievi difficoltà, ma non viene meno la capacità di mantenere buone relazioni sentimentali, familiari, d'amicizia, di lavoro e di svago, per risolverle ci si può rivolgere allo psicologo, che se non è di sua competenza saprà comunque consigliare lo specialista idoneo al caso, o allo psicoterapeuta;
se invece il disagio col tempo è divenuto più grave e si pensa d'esser soggetti a un reale disturbo psichico, può essere utile uno psicoterapeuta;
se il disagio è grave e non ce la si sente di affrontare un percorso di cambiamento impegnativo, è chiaro che lo psichiatra (neuropsichiatra infantile per bambini e adolescenti) potrà fornire un importante aiuto anche predisponendo un'adeguata cura farmacologica da affiancarsi alla cura psicoterapeutica, così da sostenere il paziente in difficoltà e permettergli/le di venir fuori dalla situazione di disagio;
in presenza invece d'un disturbo portato da una malattia del Sistema Nervoso lo specialista cui rivolgersi è il neurologo.
Va poi detto che vi son casi in cui psicologo o psicoterapeuta forniscono alla stessa persona il loro supporto insieme allo psichiatra: ogni essere umano per sua stessa natura ha dei limiti; l'impegno congiunto permette di vedere un maggior numero di sfaccettature del problema e considerare un maggior numero di possibili interventi, diventa così più facile giungere a risultati migliori di quelli che si potrebbero avere utilizzando esclusivamente uno dei tre approcci. Non è poi inconsueto che uno psicologo/psicoterapeuta, trovandosi nella necessità di far fronte con rapidità ed efficacia a sintomi che se continuano a persistere possono rendere difficoltoso al/la paziente seguire il programma psicoterapeutico impedendogli/le così di trarne pieno beneficio, mandi la persona per un controllo dallo psichiatra acciocché valuti l'introduzione, magari anche solo temporanea, di una terapia farmacologica.
Certamente valido l'aiuto fornito da tutte queste figure professionali, tuttavia non è da scartare il terapeuta energetico quale io lo intendo.
Considerata l'impreparazione e la forte resistenza che ci viene dalla cultura in cui viviamo a riconoscere valore e avvicinarci a quella che io chiamo Terapia Energetica, è chiaro che dai più neppur viene presa in esame; anche in caso di forte disagio e conseguente desiderio di trovarvi rimedio v'è comprensibile apprensione di fronte a qualcosa che appare tanto misterioso/fantasioso, senza contare la presenza tra quanti sostengono di saper operare a livello energetico di individui che di fatto solo speculano sull'altrui credulità, arrecando così danno all'immagine di coloro che invece possono davvero aiutare chi sta soffrendo; tutto ciò impedisce allo scetticismo verso quanto sta fuori dal materialismo di lasciare gradualmente il passo nelle menti al desiderio di indagare e conoscere anche quanto a prima vista appare assurdo. È chiaro che se si potesse operare all'interno di strutture ove la persona può essere visitata e controlla dal personale medico dal momento in cui il trattamento inizia a quando finisce s'avrebbero almeno tre importanti vantaggi:
si potrebbe stipulare un protocollo d'intesa per verificare i risultati, cioè un atto di governance clinica stipulato tra soggetti pubblici e privati in accordo tra loro per convergere su un progetto o una metodologia da seguire, così da dar forma a una struttura sicura che permetta lo studio controllato di quanto sostengo; al tempo stesso permetterebbe a terapeuti che hanno seguito vie diverse per imparare a operare con l'energia di confrontarsi e co-
un maggior numero di persone potrebbe trarre giovamento da questo tipo di cura;
verrebbe smascherato chi di fatto vende solo parole.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano