Terapia energetica - 2 di 5 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica - 2 di 5

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 22/6/2009 08:55:52

Riprendendo è il caso di "venire al dunque": il campo energetico umano è composto da diversi livelli, che possono anche essere considerati come strati sovrapposti ed in parte compenetrati.

Ogni strato può essere visto come un livello di vibrazioni progressivamente superiore, che occupa lo stesso spazio dei livelli di vibrazione sottostanti, ma in virtù della maggior vibrazione si estende al di là di essi: questo è il pieno significato di quanto ho scritto quando parlando di massaggio e terapia energetica ho detto che i diversi livelli sono collegati l’uno all’altro e si possono influenzare reciprocamente.

Sempre in quest’ottica va considerato l’esempio della cipolla applicato al campo energetico; l’immagine è di per sé utile per farsi un’idea del concetto, ma a differenza di ciò che è materiale, in questo campo non si può pensare di poter togliere uno dopo l’altro gli strati sovrapposti come invece si potrebbe fare con un cadavere togliendo uno dopo l’altro gli strati muscolari: gli strati della cipolla aiutano a comprendere visivamente la sempre maggiore estensione volumetrica dei diversi livelli, dal più piccolo, che è il primo, al secondo, ecc., ma null’altro.

Gli strati così strutturati comprendono tutte le forme appartenenti al corpo fisico ed in più, via via che si avanza, altre forme che non appartengono ai livelli inferiori: ogni livello è più completo e perfetto di quello più piccolo ed allo stesso tempo meno completo e perfetto di quello più grande.

Questo è il motivo per cui i livelli superiori possono facilmente influire su quelli inferiori.

Passare a comprendere un livello superiore richiede un aumento di consapevolezza, almeno per cominciare a percepirlo: un po’ come, dopo aver conseguito la licenza elementare, continuare gli studi per conseguire la licenza delle medie, ecc..

Questo è il motivo per cui un problema presente ad un livello superiore, quando non viene percepito dal soggetto allora si adatta alle caratteristiche del livello inferiore: cerca di presentarsi al livello di coscienza al quale la persona può comprenderlo e risolverlo.

Avevo terminato la prima parte dicendo che i livelli superiori in nulla sono soggetti alla materia ed in parte ho già spiegato perché; ma poco prima ho scritto che tutti sono tra loro compenetrati, cosicché occupano anche lo stesso spazio di quelli inferiori e la cosa potrebbe lasciare qualche dubbio. Per quanto m’è possibile cercherò ora di dare una risposta esaustiva.

Quei livelli non obbediscono alla nostra "visuale terragnola", perché "vedono molto più lontano" di noi e lavorano per quello che è veramente il nostro massimo bene, non per quello che a noi (al nostro attuale livello di consapevolezza) appare come il nostro massimo bene.

La differenza di visione è paragonabile a quella che c’è tra Caio, che è nella condizione di poter al massimo salire su di un alto albero o su di una torre per scrutare meglio l’orizzonte e capire come muoversi, e Sempronio, che ha a disposizione navi, sottomarini, elicotteri, aerei, satelliti, ecc.: non c’è paragone tra la limitatezza di mezzi a disposizione di Caio e la grandiosità e varietà di quelli a disposizione di Sempronio. Per questo motivo Caio ascolta sempre le indicazioni di Sempronio, mentre Sempronio, benché mai manchi di rispetto a Caio e sempre ne abbia cura, sa che quest’ultimo nulla può dirgli che egli già non sappia ed anche in modo più completo.

Questo discorso è alla base della terapia energetica: "sapere di non sapere" già era l‘alto e nello stesso tempo profondo insegnamento di Socrate; essere consapevoli di aver l’opportunità di "vedere e comprendere" è ciò che si apprende con la meditazione, e tutto ciò non solo non scredita la religiosità di ogni singolo individuo, ma può essere fonte di nuovi e rinnovati vigore, speranza e fiducia; allo stesso modo tutto ciò può essere preso seriamente in considerazione anche da chi si reputa ateo senza per questo "sentirsi spinto" a credere nell’aldilà: si tratta semplicemente di non aver paura di guardare la nostra esistenza nella sua interezza e non limitarsi ad alcune sue parti (per "crescere" anche i bambini affrontano ciò che ancora non conoscono), sia per quanto riguarda i limiti con le difficoltà e le sofferenze che ne derivano, sia per quanto riguarda i pregi con le molte possibilità offerte; in ultima analisi, "andare a destra oppure a sinistra" è una nostra decisione.

Per non essere troppo lungo mi fermo qui, oltretutto quanto sopra può dar luogo alle riflessioni più diverse: non si va allo sbaraglio, non aver paura non esime dalla necessità di fare attenzione ed agire con cautela; inoltre sono a disposizione opere importanti da leggere e serie e preparate persone da consultare. Con la prossima uscita spiegherò più compiutamente il tutto, completando il discorso.

Cordiali saluti,
Mariano Robino

© Robino Mariano



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