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Riprendendo faccio notare che il collo come tutto il nostro corpo è progettato per il movimento e non per la sedentarietà; purtroppo ad oggi il lavoro e la vita quotidiana sovente costringono a stare troppo fermi, mantenere posture fisse e far movimenti in contrasto con quanto è funzionalmente corretto. S’arriva pertanto alla contrattura muscolare perché manca la risposta al movimento, cioè, per farmi capire, il muscolo si contrae per reagire funzionalmente a qualcosa di esterno, che però non arriva; il muscolo resta contratto in attesa di fare il suo lavoro, ma una stasi che si prolunga in modo esagerato nel tempo provoca una sofferenza muscolare anche per carenza di ossigenazione; volendo dare una spiegazione, ma senza entrare nel dettaglio della fisiologia del lavoro muscolare poiché è una chiacchierata e non una lezione, si può dire che l’ossigeno arriva ai muscoli a mezzo del sangue con un meccanismo a pompa, il quale a sua volta necessita che i muscoli collaborino col procedimento contrazione (i capillari praticamente si chiudono e si riduce conseguentemente l’ossigenazione) – rilasciamento (i capillari permettono nuovamente il pieno passaggio del sangue ed aumenta la quantità d’ossigeno disponibile).
Val la pena far attenzione al fatto che più che piegare la testa da una parte e dall’altra, tendiamo a movimenti di flessione ed estensione che sovraccaricano la parte bassa del collo; essendo inoltre divenuto comune l’uso del computer sul lavoro come nella vita quotidiana, è bene considerare che con una postura prolungata al video sovraccarichiamo la parte alta del collo, cosa che tra l’altro può anche facilmente portare al mal di testa; inoltre quando si lavora è buona norma il cercare di appoggiare le braccia sulla scrivania o sui braccioli della sedia per evitare di sovraccaricare la muscolatura del collo.
È naturale, quindi, che una postura scorretta può nel tempo determinare microlesioni sia ai dischi intervertebrali, che alle articolazioni; col passare del tempo portare anche a patologie reumatiche, instabilità vertebrale, ecc.. Chiaramente questo è un settore di competenza dei medici, coi quali sia il massoterapista che il terapeuta energetico possono cooperare al fine di riportare in una situazione di benessere chi ne ha bisogno, ma non è il caso di andare oltre ad un accenno in un articolo fatto per dare un’informazione di carattere generale su quanto possono offrire Massoterapia e Terapia Energetica.
Anche per quanto riguarda la cervicalgia lo stress può, purtroppo, "metterci lo zampino" e causare contratture muscolari che favoriscono l’insorgere di microlesioni; per quanto riguarda il trattamento energetico anche qui vale quanto detto a riguardo della lombalgia
L’intervento del massoterapista, rilassando i muscoli, drenando i tessuti, ecc., può calmare il dolore, velocizzarne la scomparsa, agevolare i movimenti contribuendo così a ripristinare armonia e benessere totale del corpo; anche in questi casi comunque ad intervento concluso è bene mantenersi in forma con una regolare attività fisica (agli esercizi devono partecipare anche le braccia, altrimenti non è utile per la muscolatura del collo) è fondamentale per ridurre se non eliminare le possibilità di ricaduta nella situazione dalla quale si è appena usciti.
Avendo portato l’attenzione sulle braccia è logico a questo punto passare ai disagi cui possono esser soggette. Brachialgia è il termine con cui si designa il dolore al braccio, cui possono associarsi anche disturbi della sensibilità; normalmente è dovuto all’irritazione od alla compressione di una delle radici nervose del plesso brachiale (C5 – C6 – C7 – C8) a livello della colonna nel tratto cervicale, spesso dovuta a cause fortunatamente non gravi, altre volte a cause più gravi (presenza di osteofiti, artrosi, ernia discale, ecc.). Come fatto in precedenza, non entro in quel settore dove la massoterapia non basta, ma è necessario il competente ed accurato esame da parte dei medici, che possono avvalersi anche di tomografie computerizzate, risonanze magnetiche, elettromiografie, RX per arrivare ad una corretta diagnosi cui seguirà adeguata prescrizione delle necessarie terapie fisiche e nei casi più gravi anche l’intervento chirurgico.
Cosa può fare il massoterapista? Nei casi non gravi (farsi visitare dal proprio medico non è mai sbagliato) molto si può ottenere tramite il drenaggio linfatico manuale (io conosco ed uso il metodo Vodder, che ha trattamenti specifici per ogni singola zona, esempio: arti superiori, addome, schiena, ecc.) ed anche utilizzando altre tecniche massoterapiche: sovente il dolore cessa completamente e molte volte bastano uno -
Nei casi in cui entrano in gioco stati di tensione vari, allora può essere utile la terapia energetica per rasserenare l’animo e togliere potenza ai motivi che inducono agitazione; da tener presente che i trattamenti energetici possono portare alla soluzione di molte situazioni "spinose" e quindi ad una migliore qualità della vita, ragion per cui anche la bellezza ne guadagna, però questo non vuol dire "far miracoli", ma unicamente permettere al singolo individuo di ottenere quanto gli/le è possibile lavorando su se stesso, appoggiandosi all’aiuto del terapeuta ed alla maggior forza che gli/le viene dall’Energia; come del resto ho già spiegato in precedenti articoli.
Con la prossima uscita passerò a trattare un’altra parte del corpo che specialmente nelle donne può dar qualche problemuccio: le gambe.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano