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È purtroppo vero che regola vigente in questa realtà decaduta e in continuo divenire è che "il pesce più grande mangia quello più piccolo; il più forte domina e opprime i più deboli" e nello sviluppo di questo processo è stata perfettamente rispettata. Sciaguratamente l'evoluzione del cambiamento ha oggi raggiunto una portata tale da poter causare danni enormi a ogni livello terracqueo se non si introduce Saggezza nel procedere: non si tratta di "buttare tutto alle ortiche", molto di quanto è stato reso disponibile opportunamente utilizzato può portare a raccogliere "buoni frutti", ma occorre "correggere la rotta per evitare il naufragio".
Anche l'attuale possibilità di realizzare città virtuali che non hanno più consistenza fisica è ad alto rischio; e i primi effetti nefasti si iniziano a vedere: da nuove regole di relazione e di rapporti anche di potere, a fatti come la "persecuzione" in rete, ad esempio, che porta alcuni al suicidio; purtroppo l'operare virtualmente è da molti mentalmente associato al giocare e il non avere così coscienza del reale risultato di quanto si fa porta a perdere la consapevolezza degli effetti che l'immaginazione tradotta in realtà non a mezzo d'azioni fisiche, bensì a mezzo d'un computer, può dar luogo: tanti crimini che sono reali e non virtuali. In questo modo si diffonde una gran sofferenza tra quanti ne subiscono impotenti lo strazio che segue a quanto è stato fatto ai loro cari e quanti si rendono conto dell'avvento di tale sgradita crescente perdita di coscienza, senza poter "riportar senno" nelle menti di quanti affrontano superficialmente questo "vortice" sino a lasciarsi risucchiare e da irresponsabili giungere a comportamenti deleteri.
Non si tratta d'essere antiprogressista, bensì di far chiarezza su cosa sia il progresso: tecnologie e macchine da una parte devono essere strumenti a disposizione dell'essere umano e non viceversa; dall'altra occorre predisporre mezzi adeguati per impedire ai dissennati d'arrecar danno usandole. Per l'Umanità il reale progresso deve rapportare tutto all'essere umano e all'ambiente in cui vive per far si che in ognuno/a maturi una sempre maggiore consapevolezza di se stesso/a, quindi dell'essenza della nostra natura fondamentale, così da capire che nessuno può esser considerato un oggetto a disposizione di . . . , bensì sempre soggetto e artefice della propria esistenza; e che solo nei leali vicendevoli sostegno e co-
Poiché l'azione della Terapia Energetica tocca tutti i livelli in cui un essere esiste ho fatto questo accenno sui motivi che stando a monte investono l'intera Umanità e non solo, giacché son collegati ai disturbi accusati dai pazienti e rientrano tra quanto s'affronta con l'intervento energetico, che non è un'azione controllabile da ragione e attenzione, troppe sono contemporaneamente le cose da tener presenti; ci si riesce solo operando in stato meditativo. Ciò evidenziato sarà ora maggiormente comprensibile la differenza tra il trattamento energetico che propongo e qualsiasi altro trattamento sanitario; per questo nei miei vari articoli ho sempre parlato di collaborazione leale e costruttiva tra professionisti diversamente preparati riferendomi alla possibile co-
Detto ciò torno al particolare.
Chiaramente l'ansia è individualmente portata dal trovarsi in condizione di non farcela, nonostante impegno -
A livello psichico l'ansia porta tensione, nervosismo, eccessiva preoccupazione sia per sé che per gli altri cui si vuol bene, insonnia, facilità al pianto, ecc.; col tempo questi disturbi evidenziano sintomi anche a livello somatico provocando palpitazioni, vertigini, nausea, disturbi visivi, aumento della sudorazione, disturbi della sessualità, emicranie, coliti, ecc.; può comparire e progressivamente aumentare la paura a stare nei luoghi affollati, al buio, ecc., sino a portare ad attacchi di panico con profondo disagio che gradualmente riduce le attività cui l'individuo si dedica e in alcuni casi può portarlo a bloccarsi: l'ansioso inizia vivendo in un costante stato di allarme che da una parte lo mette in tensione inducendolo a temere disgrazie -
L'ansia può per gradi portare alla depressione: sempre più raramente si presentano momenti con gioia di vivere, sempre più si diventa inclini a essere solitari, seri, malinconici, l'autostima vien meno e nonostante spesso si sia meticolosi, perfezionisti, coscienziosi fino all'eccesso sentendo fortemente la propria responsabilità in tutto ciò che si fa, crescono pessimismo, sentimenti di inadeguatezza/disperazione e si diventa negativamente autocritici.
Uno dei problemi è che spesso si cerca di combattere l'ansia, guerra persa prima di cominciare, mentre il punto è essere presenti nelle azioni che facciamo mentre le facciamo nel miglior modo a noi possibile e non cercando di farle come le farebbe qualcun altro: anche se a prima vista può apparire come un rinunciare a migliorarci, è invece in effetti l'unica via certa per raggiungere il miglior livello a noi possibile.
Non è un male cercare d'essere un modello, un punto di riferimento, una persona sulla quale si può fare affidamento; ma non bisogna esagerare: è già difficile far la cosa giusta al momento giusto e farla bene, mentre può rivelarsi impossibile cercar d'accontentare tutte le richieste, benché lecite, che ci fanno anche solo le persone che amiamo: occorre riconoscere e accettare (in senso Religioso, "Deus Caritas est", si potrebbe usare il verbo Amare nella pienezza del suo significato) i propri limiti. Ancor peggio per se stessi è quando non si presta la necessaria attenzione ai propri veri desideri e ci si impone d'essere un determinato modello a tutti i costi: come già fatto notare non siamo macchine e un programma troppo rigido può bloccarci e non permetterci più d'esprimerci come potremmo.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano