Terapia energetica e crisi di identità - 21 di 32 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di identità - 21 di 32

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 25/12/2014 10:00:28

Un puro caso ha fatto si che passando il tempo il giorno della cadenza trisettimanale con cui gli articoli vengono messi in rete coincidesse col giorno in cui si ricorda la Nascita di Gesù Cristo.

Oltre a fare a tutti gli auguri di passarlo nel modo migliore, ne approfitto per ricordare come nella ricorrenza è contenuto un messaggio di Speranza importante ancor più oggi, ove la capacità di sperare è messa a dura prova. Purtroppo questa nostra società continua a mettere in secondo piano l'Annuncio Religioso (non è far propaganda per una Religione; come penso abbiate capito, ho letto e attinto dalle Sacre Scritture di diverse Religioni, che ad una ad una rispetto: v'è una Verità di fondo che nessuna rigetta, solo leggendoLe e riflettendoci su è possibile conoscerLa e trarne giovamento; quindi, dalla coscienziosa lettura di quei Testi se ne può trarre un guadagno.) evidenziando solo l'immagine d'una festa di consumi, che porta pure ingiustificabili sprechi; mentre quel messaggio è l'inizio di un'istruzione tesa a farci comprendere il significato della Vita: questo è reale motivo per rallegrarsi e far festa, non giustifica consumi eccessivi, senz'altro condanna ogni spreco.

Tornando all'articolo va rilevato come sia indubbio che quanto al momento si sa è unicamente quanto si constata che accade; mentre non v'è certezza del definitivo perché ciò accada, ovvero per qual motivo così e non diversamente è strutturata questa realtà: qual è il suo scopo effettivo? Studio e sperimentazione negli anni portano a scoprire e conoscere varie leggi fisiche; utilizzandole correttamente si può progettare - costruire e trarne vantaggi, ma fuor dalla portata degli esperimenti fisici sta lo scoprire il motivo di fondo per cui così dev'essere questa realtà: a qual risultato deve portare? Pertanto, affermare che i pensieri nascono nel cervello è un'opinione rispettabile, ma nulla più di un'opinione: la stessa Natura che opera in questa realtà di fatto utilizza la materia per porre in atto un certo piano evoluzionistico, ma non è dimostrabile che la Natura dipenda dalla materia: potrebbero esistere anche altri "strumenti" di cui si serve e di cui ignoriamo l'esistenza e la Natura stessa esistere a un livello superiore a quello materiale; l'importanza di questo mezzo, cui alcuni vorrebbero dare suprema rilevanza, in tutto ciò è equiparabile solo a mattoni - calce - cemento - ferro - . . . nelle mani dei costruttori, o a pennello - colori - supporto - . . . per dare forma all'estro d'un pittore, ecc.; ma nulla più.

Guardando il tutto da un'altra sfaccettatura, vediamo che in questa fisicità il tipo di organismo in cui gli esseri umani vivono utilizza gli enzimi come catalizzatori capaci d'abbassare l'energia di attivazione delle reazioni chimiche utili e nel contempo renderle molto più veloci, gli ormoni quali messaggeri chimici per trasmettere segnali che possono attivare o inibire determinate funzioni fisiologiche; lavora con pompe e meccanismi vari e tutto ciò che in esso sta ha un preciso scopo. Lo stesso vale anche per gli altri appartenenti al Regno Animale, con possibili differenze legate alla particolarità con cui la vita si presenta nelle sue varie espressioni. Chiaramente l'organismo, che è un essente intelligente, comprende ciò che gli diciamo quando gli mettiamo dentro quelle stesse sostanze ch'esso usa per compiti specifici e reagisce di conseguenza (questo è campo in cui opera ad esempio la farmacologia, i cui prodotti sanno essere assai utili); ma tutto ciò equivale unicamente ad aver imparato una lingua, potersi esprimere in quell'idioma ed essere compresi da chi lo parla.

Non voglio certo togliere importanza ai grandi e utilissimi passi avanti fatti dall'umana scienza, né in modo alcuno sminuir l'importanza delle scoperte che il Pensiero Occidentale ha reso possibili soprattutto in questi ultimi cinque secoli; ma semplicemente ricordare che ciò non è tutto: per raggiungere questi risultati molto da questo Pensiero è stato sacrificato; e non si può dire "a ragion veduta", giacché ha pure prodotto i motivi che stanno alla base di terribili crisi con cui si debbono confrontare gli umani, che insidiano e stritolano i più fragili e soli, che stanno rendendo dis-umane e sempre più ostili alla vita le odierne società non più sorrette dalla "saggezza antica" capace d'un "respiro pieno" che va al di là del prettamente materiale, scientificamente verificabile: nelle possibilità dell'umano livello di esistenza rientra più di quanto si sia portati a credere, tuttavia gli evidenti nostri limiti, che tanti guai causano, fanno notare la necessità di non dimenticare mai che, secondo un detto popolare, non siamo i "padroni del vapore".

Senza tirare in ballo quanto si può "conoscere" operando con l'Energia (un mondo scientificizzato e frenetico come quello d'oggi non sopporta neppure l'idea che tanto in totale umiltà ci si debba-possa impegnare per apprendere come si opera a livello energetico e quant'altro utile per completare la propria preparazione; meglio definire queste pratiche buffonate e ciarlatani quanti sostengono il contrario, che dover riconoscere pari dignità tra queste terapie e altre convenzionali: proprio il voler rifiutare credito a queste "vie" e rispetto a quanti efficacemente operano, permette che prosperino e si diffondano quanti vendono "fumo" a chi soffre), si potrebbe "girare la frittata" e riflettere sulla possibilità che non sia l'attività cerebrale a dare origine al pensiero, bensì il contrario; quindi non sia frutto d'un Sistema Materiale la coscienza di noi e quanto/i abbiamo intorno, ma che un "Apparato Superiore" sia responsabile di questa consapevolezza e di tutte le azioni e reazioni che avvengono nei vari Sistemi Materiali che compongono il corpo: quest'idea non contraddice i risultati dei test scientifici; però ribalta la visione secondo cui l'encefalo è organo attivo e autonomo, responsabile anche del vissuto psicologico individuale, declassandolo a passivo strumento esecutore d'ordini.

Ciò in considerazione pure del fatto che andando oltre il solo regno animale troviamo interessanti scoperte in Neurobiologia Vegetale, disciplina che studia i segnali e le comunicazioni delle piante a tutti i livelli di organizzazione biologica: dalla singola molecola sino alle comunità ecologiche.

Nelle piante non c'è un analogo fisico dell'animale tessuto nervoso, ma cellule che, soprattutto nelle punte delle radici, sono in grado di produrre segnali elettrici sotto forma di potenziale d'azione (vedi uscita 18) e di trasmetterli alle cellule vicine: già Charles Darwin sosteneva che gli apici radicali dessero forma a un "cervello sparso" delle piante capace tanto di percepire segnali dall'ambiente che di prendere decisioni sulle strategie d'azione; oggi è stato dimostrato che le radici hanno strutture capaci di elaborare e trasmettere questi segnali e che molte sostanze presenti nel nostro cervello con la funzione di neurotrasmettitori sono presenti anche nelle piante; che mancanza o eccesso di certe sostanze portano la radice a crescere in modo anomalo; che la zona degli apici radicali consumando molto più ossigeno delle zone vicine indica una forte richiesta di energia, quindi si dimostra sede di qualche intensa attività non ancora ben conosciuta.

Con l'occasione porgo a tutti i migliori auguri per un 2015 fruttuoso, sereno e lieto.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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