Terapia energetica e crisi di identità - 30 di 32 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di identità - 30 di 32

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 2/7/2015 18:12:59

Non voglio addentrarmi nel campo della Sociologia della Religione; chi per curiosità o interesse vorrà, moltissimo troverà a tal riguardo scritto e commentato. Le mie osservazioni hanno lo scopo di evidenziare sia perché ci son tanti dubbi, diffidenza, a volte anche ostilità nei confronti della Terapia Energetica e come tutto ciò sia da una parte un enorme aiuto dato a chi sfruttando l'ingenua creduloneria d'alcuni "vende fumo", mentre contemporaneamente dall'altra arrechi un enorme danno a chi operando coscienziosamente e con animo retto davvero porta a guarigione con metodi non ancor (perché ciò accada occorre si prenda coscienza che siamo noi a dover rendere conto alla Vita e non viceversa) legalmente riconosciuti; sia come in effetti è invece un tipo di cura valida anche se diversa dalle altre cui normalmente si ricorre, utilizzabile pure in concomitanza con queste senza pericolo alcuno di interferenza negativa a livello di risanamento del/la paziente.

L'Aspetto Religioso della Vita di cui parlo
è "legato a doppio filo" al particolarissimo approccio terapeutico proposto, che considera e tratta l'essere vivente sia a ogni singolo livello d'esistenza che nella sua totalità; non è razionalmente indagabile, ma è possibile averne percezione passando dalla riflessione allo stato meditativo, come pure in preghiera . . .; parte dall'Origine della Vita e tutto attraversando colà ritorna; permette a chi (umilmente = riconoscendo d'essere in cammino attraverso "territori insidiosi" verso la meta; non certo ritenendosi già arrivato = superbia) l'accetta d'averne consapevolezza rendendo in tal modo l'individuo che effettivamente lo vuole cosciente di questo percorso, quindi anche d'altri aspetti dell'Esistenza che superano questa limitata realtà . . . ma non è possibile passare ad altri questa esperienza, solo indicar loro la via per averla a loro volta: il premio va sempre personalmente meritato.

Quest'articolo, così lungo per affrontare aspetti diversi legati a crisi d'identità/esistenziale e ai mezzi a disposizione per fronteggiarle e uscirne traendone vantaggio, m'ha obbligato a presentar quesiti e fare affermazioni tendenti a spronare chi ritiene insufficiente una vita basata sui "così si dice - così si pensa - così si ritiene - ecc." e non s'accontenta dei puri dati di fatto, a mettersi alla ricerca della Verità e ri-proporsi alcuni interrogativi fondamentali, nonostante millenni di argute dispute e tante erudite spiegazioni, con Saggezza non limitandosi all'uso della sola razionalità, capace sì d'indagare e scoprire le leggi legate alla realtà come appare agli "occhi di carne", però sprovvista del necessario per conoscere quanto trascende l'illusorio costante divenire, bensì riconoscendo d'avere altri mezzi indispensabili allo scopo insieme all'importanza d'imparare a farne uso e trarne beneficio.

Parlare di Verità suscita negli interlocutori sentimenti contrastanti, che vanno da reazioni di difesa ad atteggiamenti di scetticismo, da commiserazione a diffidenza, ecc.; tuttavia, di fronte ai problemi e danni partoriti dalla crisi in cui al momento gran parte dell'Umanità si dibatte, per un terapeuta e insegnante di Terapia Energetica è un obbligo morale affrontare l'argomento, ben sapendo che ciò potrà suscitare reazioni non benevole e mai dimenticando che non sono un "profeta", quindi ciò che sostengo è semplicemente il mio parere in base a ciò di cui ho consapevolezza.

È vero che un corpo è in movimento tanto se sta rotolando passivamente giù da una montagna, come se sta attivamente arrampicandosi verso la cima o ritornando verso valle; ma c'è una grande differenza: nel primo caso è impotente e subisce ferite magari anche mortali, mentre nel secondo caso ne guadagna in soddisfazione ben-essere e conoscenza. È quindi vero che questa società si sta muovendo, ma l'odierna diffusa frustrazione a livello esistenziale, caratterizzata anche da una profonda carenza di autenticità legata a una sofferta mancanza di identità, ha tra le sue concause anche un atteggiamento passivo nei confronti della ricerca non tanto di verità materiali, quanto di Verità, l'unica in grado di portare serenità e gioia nella vita: in ciò che è in continuo divenire non La si può trovare, ma semplicemente averne sentore, ecco perché occorre andare oltre quanto questa civiltà, appoggiata sulle capacità dei gioielli tecnologici (che sono una ricchezza, permettono di far cose altrimenti impossibili, alleviano il peso di molte fatiche, quindi in definitiva son fonte di benessere; ma sempre vanno tenuti al loro posto e mai collocati su piedistalli quasi fossero "dei" degni di culto, altrimenti diventano fonte di sciagura per chi a lor si prostra), propone, altrimenti questo movimento diventa simile al rotolare a seguito d'una caduta lungo un pendio per precipitare rovinosamente in un burrone (in parte sta accadendo, ma al tempo stesso in questo mondo d'oggi disseminato di rovine s'avverte un'iniziale inversione di tendenza unita al bisogno di trovar la Verità, che è efficace antidoto per questo mal-essere).

L'attuale è il momento della complessità ove aumentano vincoli e connessioni, ma al tempo stesso diventa assai difficile trovare il modo di controllare tutto ciò; della frammentarietà a dispetto della globalizzazione, in quanto possiamo essere in contatto con moltissime persone/gruppi nel mondo, ma non potendo a causa dell'eccesso "amalgamare" il tutto si perde in unitarietà; della "liquidità", dove poche son le cose che permangono rispetto a quelle che cambiano, il che rende estremamente difficile trovare punti di riferimento solidi; dell'incomunicabilità, benché sembri un paradosso in quest'epoca di comunicazione di massa ove gli strumenti a disposizione fanno superare i limiti spazio-temporali, però quest'eccessivo "vivere strumentale" sempre più limita gli spazi e i delicati linguaggi possibili solo se i viventi sono fisicamente presenti nello stesso luogo (questo stesso sito su internet non può fare ciò che sarebbe possibile anche solo in una conferenza con possibilità di confrontarsi di persona), così separa gli uni dagli altri avvolgendo nella solitudine; dell'anonimato, dato che non si considera più il reale valore della persona, ma gli individui vengono valutati per ciò che rappresentano, per ciò che producono, ecc.; di conseguenza dell'individualismo, ormai isolati si è concentrati sui propri interessi, senza quasi rendersene conto ci si disinteressa di quelli altrui e si finisce per aver paura degli altri; come pure dell'incertezza, anche se per certi versi più autonomi rispetto al passato, si è contemporaneamente più disorientati e insicuri su quale sia davvero la strada migliore da seguire; della privazione, in quanto essendo sempre più difficile basare la vita su Verità (sempre immutabili), da cui le "mille luci voci e rumori" di questo mondo distolgono sempre più l'attenzione, si tende a inseguire "sterili ma pubblicizzate vanità", sicché alla lunga il vuoto interiore che vien generato dall'inseguire tali futili obiettivi genera uno scontento e un malessere che non si può arginare essendo privi di ciò che è a tal fine indispensabile e col tempo si può anche morire "dentro" per mancanza di "cibi nutrienti e sane bevande".

Cordiali saluti.
Robino Mariano


© Robino Mariano



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