Terapia energetica e crisi di coppia - 6 di 14 - Parliamo di... - Mariano Robino

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Terapia energetica e crisi di coppia - 6 di 14

Pubblicato da Mariano Robino in Trattamenti energetici · 25/4/2013 11:10:09

Ritengo vada EVIDENZIATA l’importanza dell’UMILTA’ e del rispetto dei tempi,

  • sia per consapevolmente prendere atto dei nostri difetti e problemi e così poco alla volta ridimensionare i primi e risolvere i secondi (va detto che in un discorso legato alle opportunità d’intervento energetico rivestono una grande importanza per l’individuo e non vanno visti come un fatto negativo: sono mezzi messi da un’Intelligenza Superiore a disposizione del singolo, acciocché possa divenir capace di VITA VERA),


  • che per permettere alla coppia "veleggiante in acque procellose" d’evitare il naufragio e uscire dalla tempesta.


Anche se veniamo a trovarci accanto a persone che non possono liberarci del "sacco" e "illuminare" il nostro "lato oscuro", questo non vuol dire che non possano darci aiuto, ma occorre tempo e molta umiltà sia per riconoscerlo in quel loro comportarsi con modi spesso "graffianti e taglienti" verso di noi, che per non lasciarsi sopraffare dal dolore che quei comportamenti provocano.

Umiltà serve pure per trarre giovamento dal trattamento energetico. Come in altri articoli ho fatto presente, l’Energia non impone neppure una guarigione! Per divenire consapevoli dei suggerimenti e della forza che l’Energia mette a disposizione non occorre essere dei "Maestri", bensì far tacere superbia e orgoglio, quindi porsi in umile ascolto di quanto avvertiamo nell’intimo: personalmente va fatta quest’operazione; nessun altro, neppure un master di Terapia Energetica può sostituirsi in quest’azione; è come imparare a nuotare, non può farlo un altro al posto nostro e ci vuole il tempo a noi necessario.

Nulla è più potente dell’Amore e al tempo stesso nulla è più umile dell’Amore: non si può essere capaci di amore se non si è capaci di umiltà. Sempre ricordandosi che la debolezza e la paura non fanno parte dell’umiltà, che non comprende senso di inferiorità, bensì coraggio, forza, calma, giustizia e misericordia uniti a una sana stima di se stessi. L’Umiltà non cerca vendetta, non uccide, ma dà la vita. Non ha paraocchi e tappi nelle orecchie, ma tutto può vedere e sentire. Non si sente mai "umiliata", ma è paziente, benigna, non arde di gelosia né cerca vanagloria, non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce della Verità.

Per rendere più piacevole la riflessione sull’importanza dell’amore in ogni aspetto della Vita riporto un leggenda buddhista sull’Amore:

"C’era una volta un’isola dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere, l’Amore, ecc. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l’isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro barche e partirono; solo l’Amore volle aspettare fino all’ultimo momento. Quando l’isola fu sul punto di sprofondare Amore decise di chiedere aiuto:

  • Ricchezza passò vicino su una lussuosissima barca e Amore le disse "Ricchezza, mi puoi portare con te?". Lei rispose "Non posso, c’è molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te".


  • Orgoglio stava passando su un magnifico vascello e Amore gli chiese "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?". Lui rispose "Non ti posso aiutare Amore; qui è tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".


  • Chiese quindi alla Tristezza che gli stava passando accanto "Tristezza ti prego, lasciami venire con te". Rispose Tristezza "Oh Amore, sono così triste che ho bisogno di stare da sola".


  • Anche Buon Umore passò di fianco, ma era così contento che non sentì che Amore lo stava chiamando.


  • All’improvviso una voce "Vieni Amore, ti prendo con me". A parlare era stato un vecchio; Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia, che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma il vecchio se ne andò.


  • L’Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese a Sapere "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?". Rispose Sapere "È stato il Tempo". Amore s’interrogò "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?". Sapere pieno di saggezza rispose "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l’Amore sia importante nella Vita!".


Le difficoltà affrontate con maturità nel tempo rendono sempre più capaci d’umiltà; anche le batoste sanno essere vere "maestre": se ascoltate, evidenziano la differenza tra le false sicurezze e la vera sicurezza. Ogni prova che la vita ci propone è occasione di miglioramento; e divenir capaci di Vita vera equivale a divenir capaci d’Amare.

Il trattamento energetico può dare un grande contributo per divenir via via capaci d’umiltà e così trovare forza, calma, coraggio e stima di se stessi per affrontare ogni sfida con la mente sgombra da ogni nociva presenza, avendo così il massimo delle possibilità di concludere vittoriosamente.

Benché non sempre sia possibile salvare una coppia, con l’Umiltà è tuttavia sempre possibile non divenir preda di superba stoltezza e così obbligare il "divenire" proprio di quest’illusoria realtà a produrre "buoni frutti", che col tempo potremo raccogliere.

Come già prima messo in evidenza, l’effetto del trattamento energetico è anche quello di "caricare" onde far affrontare con più serenità i problemi e rinsaldare la coppia, o, se altrimenti non si può fare, essere capaci di lasciarsi con reciproco rispetto, mantenendo così buoni rapporti. In effetti la fine del rapporto a due può divenire un nuovo mezzo di crescita interiore se il rapporto non viene ucciso, ma trasformato, permettendo così d’accrescere la consapevolezza e ampliare la parte di orizzonte accessibile al nostro intimo sguardo.

Ora, non tanto per richiamare l’attenzione sulla Religione, ma per rendere più ampia la riflessione, ricordo che secondo la visione energetica la Vita è molto più di quanto normalmente si considera essere; voglio quindi far pensare a quanta somiglianza ci sia tra quanto detto sulla separazione in seguito alla fine del rapporto e quanto si legge sul "Canone dei defunti" della Religione Cristiana relativamente alla morte, altro tipo di separazione contro cui nulla possiamo:

". . . la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge . . . viene preparata un’abitazione eterna nel Cielo".

In modo diverso, ma alla pari d’una dolorosa separazione, la morte d’una persona cara addolora e un momento di impotente smarrimento con incapacità di reagire si presenta in molti casi, tanto che v’è chi l’esterna con urla e pianti e all’opposto chi si chiude nel silenzio; tutti però il tempo porta a reagire all’accaduto secondo le loro possibilità:

  • Alcuni lo vedono come risultato tragico e ineluttabile del venire al mondo,


  • Altri come calice amaro da bere fino in fondo,


  • Altri, aggrappati a una fede che sebbene rimasta "bambina" permette di concepire un’invisibile rinascita contemporanea al momento della morte, come una vittoria mascherata da sconfitta;


  • Altri, con una fede adulta, confidano nell’eternità della Vita e non sono preda di pensieri tristi;


  • Altri, con diversa mentalità, vedono questo "passaggio" secondo il senso d’una celebre frase di Lao Tse "quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla".



Cordiali saluti
Robino Mariano


© Robino Mariano



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