Visione olistica del drenaggio linfatico - 11 di 13 - Parliamo di... - Mariano Robino

Vai ai contenuti

Menu principale:

Visione olistica del drenaggio linfatico - 11 di 13

Pubblicato da Mariano Robino in Massoterapia olistica · 28/12/2009 15:22:17

Come abbiamo visto, il sistema linfatico si dirama in tutto il corpo fisico e ne costituisce anche una fondamentale riserva d’acqua; può essere visto anche come un’unità organica a se, ma è sempre un’unità che collega nell’interdipendenza le altre unità, infatti sia gli organi che i sistemi di organi sono indissolubilmente messi in relazione attraverso la linfa.

La linfa costituisce insieme col sangue il mezzo vitale del corpo; e nelle zone ove sangue e cellule effettuano i loro scambi, tutti gli elementi vitali e nutritivi passano attraverso l’intermediazione della linfa.  

La funzione del sistema linfatico non si limita a difendere l’organismo dalle malattie, infatti ha il compito di equilibrare lo scambio tessutale intermedio che si produce nei liquidi dell’organismo: più rapidamente la corrente di scorrimento della linfa pulisce le cellule, più velocemente si può compiere lo scambio tessutale, con conseguente miglioramento delle condizioni vitali.

La formazione e la rigenerazione delle cellule e dei tessuti da queste formati continuano senza sosta e rapidamente durante tutto il tempo in cui nel corpo permane l’immateriale principio vitale: la linfa può per certi versi essere paragonata all’energia; infatti se la linfa circola regolarmente nell’organismo, allora un tessuto sano può essere rigenerato altrettanto bene in un giovane come in un anziano, fatti salvi alcuni presupposti necessari.

Cercherò ora di dare maggiore visibilità a questa "vicinanza operativa" linfa – energia.
Secondo l’antica medicina orientale l’essere umano, unico a prediligere la stazione eretta, si pone come situazione simbolica di compresenza armonica fra l’energia proveniente dal Cielo e quella proveniente dalla Terra.

Benché non sia uno dei trattamenti che offro, tuttavia considerata la sua "visibilità" porto come esempio lo shiatsu (in giapponese "shi" significa dito e "atsu" significa pressione), che anticamente ha avuto origine nella Cina del nord, poi è stato portato in Giappone ove è stato oggetto di notevoli studi, tanto che dal 1955 è riconosciuto dal Ministero della Sanità giapponese; agisce sulla base di conoscenze solidificatesi nel corso del tempo, ma che trovano il loro fondamento nella "visione energetica" della vita.

Secondo questa visione l’energia si diffonde nel corpo seguendo dei tracciati chiamati canali o meridiani, ne costituisce la struttura vitale e pur non identificandosi con sangue, linfa e sistema nervoso, è tuttavia in stretta relazione con essi e con le funzioni di tutti gli apparati.

Il massaggio shiatsu mira ad agire sul flusso energetico dei meridiani attraverso la pressione: quando l’energia vitale viene a mancare (stato definito kyo) è necessario tonificare il meridiano debole; quando invece l’energia è in eccesso (stato definito jitsu) è necessario calmare il meridiano iperattivo ripristinando uno stato di equilibrio; si determina quindi una risposta del sistema nervoso provocando una modificazione a livello energetico nei chakra e nei meridiani.

A questo punto è bene ricordare che è attraverso i corpi aurici che percepiamo umori e vibrazioni emesse dall’altra persona ed a nostra volta trasmettiamo; è quindi lapalissiano che se il lavoro viene fatto in "energetica armonica unione" con ciò che l’altro sente (sofferenza, gioia, desideri, dolore, ecc.) il risultato sarà illimitatamente superiore ad una sterile azione meccanica.

Ancora una volta si evidenzia quanto grande sia l’importanza del  "CUORE"  quando si agisce. E così come lavorando sull’energia che permea l’individuo si possono ottenere risultati eccellenti, allo stesso modo abbiamo visto che la linfa pervade il corpo e che lavorando su di essa si possono avere in modo naturale risultati eccellenti.

Ecco perché sostengo che la pura Massoterapia eseguita senza strumenti prodotti dall’uomo, ma unicamente utilizzando le parti del nostro corpo fisico atte a quest’attività millenaria, può essere un’attività terapeutica ottimamente affiancabile a quella energetica: non ci si vuole sostituire ai fisioterapisti, per capirci ad esempio dopo un intervento di protesi all’anca sarà il fisioterapista a doversi occupare della riabilitazione funzionale del paziente; ed anche se alcuni tipi di trattamento possono esser forniti validamente da entrambe le figure professionali, ciò che cambia è il modo di vedere e seguire il "lavoro", infatti chi lavora a livello energetico, benché con quanto fa si preoccupi anche del benessere fisico, tuttavia come principale obiettivo si preoccupa del benessere di ciò che è fuori dalla portata degli occhi, ben sapendo che influisce sul corpo più di quanto si pensi.

Ecco perché ritengo sarebbe molto utile anche poter collaborare con gli psicoterapeuti: se quanto ho imparato corrisponde a verità, quest’unione di forze può solo dare buoni frutti,ma se non si può sperimentare non lo si saprà mai.

Il filo logico che sta alla base di questo modo, forse bizzarro, di esporre l’argomento è l’essere consapevole che chiunque è più portato a svolgere una determinata attività piuttosto che un’altra, e che è dalla collaborazione nell’armonia e senza invidia tra persone che hanno ricevuto "doni" diversi all’atto del concepimento che ci si può aspettare i risultati migliori; le mie parole potrebbero facilmente essere travisate, per cui mi sembra bene ricordare a tal proposito quanto scritto da S. Paolo nella Prima Lettera ai Corinti al capitolo 12 (non sto facendo catechismo: ho preso dal Buddhismo, ora prendo dal Cristianesimo):

"C’è diversità di doni, ma lo Spirito è il medesimo. . .
La manifestazione dello Spirito è data a ciascuno per l’utilità comune."


È riflettendo secondo queste parole che si può comprendere pienamente e senza errori il significato di quanto dico e di quanto cerco di fare. Non mi resta che porgere a tutti i miei più cordiali saluti e riprendere col prossimo articolo.

Robino Mariano


© Robino Mariano



Torna ai contenuti | Torna al menu