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Ho parlato di fronteggiare il silenzio, irrobustire il coraggio di affrontare la solitudine, pericoloso vuoto interiore, meditazione, vivere secondo la modalità dell’Essere, Via Sicura, incomprensibile angoscia e vaghi sensi di colpa. A questo punto voglio inserire una piccola parte di quanto ha scritto Giambattista Torellò (1920 – vivente), sacerdote laureato in Medicina & Chirurgia e specializzato in Psichiatria, che ha preso in esame anche questo aspetto degli umani bisogni: molti sono i punti in comune con quanto ritengo dovrebbe prendere in esame il terapeuta energetico (secondo quella che è la mia "idea" di terapeuta energetico) anche riflettendoci su, meditando; tanto che sovente mi capita di leggere libri, o partecipare a congressi e convegni ove vengono date informazioni cui ero già arrivato in totale autonomia e magari già inserite in articoli, o scritti miei.
Con l’attenzione propria del "pastore" egli fa presente come un grande problema contemporaneo è la progressiva scomparsa sia del concetto che della coscienza del peccato (distingue il peccato = colpa dai suoi effetti, compresi quelli di peccati altrui per i quali si può soffrire senza averne alcuna personale colpevolezza; così come avverte che non va fatta confusione tra peccato ed insuccessi o sventure: sentirsi vinti e schiacciati dagli accadimenti della vita non vuol dire essere colpevoli) dalla mente degli esseri umani, che hanno sostituito l’idea stessa di peccato con processi psicologici e sociali, trascurando l’aspetto che riguarda la colpevolezza morale; evidenzia come l’aver coscienza di ciò sia invece molto importante per coloro che (per l’educazione ricevuta, la mentalità acquisita, la consapevolezza raggiunta, ecc.) possono guarire, cioè placare quel senso di colpa che sta alla base di disturbi che in modo più o meno grave li affliggono, solo passando attraverso il pentimento, la riparazione, la Confessione e la penitenza.
Sottolineando come la religione consista nell’incontro tra la Parola di Dio e la risposta dell’essere umano, egli rende manifesto come effettivamente il peccato rientri nell’ambito delle relazioni personali tra uomo/donna ed il loro Creatore e sia conseguentemente un atto che lede un amore personale, essendo Dio prima di tutto Amore; ed ancora come sia questo fatto a motivare lo strazio interiore del sofferente, una ferita che porta con sé anche altri problemi, tra i quali il più grande è lo scompiglio emotivo che vien suscitato e che porta all’angoscia: evidenzia come solo nell’umile e serena accettazione della propria umana fragilità unita all’atto di pentimento si può beneficiare del conforto che porta la Confessione, che pacifica l’essere umano sano, permettendogli di riprendere serenamente e rinfrancato il proprio cammino.
Giustamente mette in evidenza che è stata registrata la protesta dello spirito oppresso da una forma d’esistenza umana erroneamente ritenuta più libera e ricca di opportunità; ed anche che i credenti di oggi hanno purificato la loro Fede da alcune incrostazioni razionalistiche ed antropomorfiche; così possono muoversi con più disinvoltura nell’ambito della scienza e con più larghezza attingono ad una spiritualità meno devozionale e più teologica.
A tutto ciò collega il fatto che la Psicologia moderna non è in contrasto con la Mistica nel guardare alla Coscienza come al centro di unificazione di tutta la personalità. Come psichiatra affronta poi il problema del nervosismo psicosomatico, che non intacca la personalità dell’individuo nel suo nucleo, e quello decisamente più grave della nevrosi; come sacerdote affronta poi il discorso della falsa spiritualità, che impedisce lo sforzo ascetico e può portare al "nulla", e di contro quello della libertà dell’uomo/donna, che può condurre anche alla santità.
Come già prima non sono entrato in campi altrui, neppure ora mi metterò a disquisire su queste cose che ho fatto presenti, sia perché ritengo possa essere un bene per molti leggerle e rifletterci, sia per poter poi esporre come anche il terapeuta energetico può fare la sua parte in questi casi. Mi sembra ancora degno di nota sia il fatto che puntualizzi come il sacerdote e lo psicoterapeuta (essendo egli sia sacerdote che psicoterapeuta si può ritenere abbia le idee chiare a questo riguardo) non sono figure simili, quindi non possono prendere l’uno il posto dell’altro; sia il fatto che evidenzi come l’azione del direttore spirituale può essere molto importante ed in alcuni casi insostituibile per una perfetta integrazione di tutte le dimensioni della personalità dell’individuo al fine di portare l’essere umano ad essere pacifico, paziente e fiducioso; ragion per cui ritiene auspicabile una collaborazione tra direttore spirituale e psicoterapeuta.
Questo è un lavoro in cui si "onora" l’essere umano prendendosi cura di persone in preda a difficoltà che sfociano in problemi più o meno gravi; poiché anche il terapeuta energetico "onora" l’essere umano suo paziente prendendosene cura con i mezzi a sua disposizione, ecco quindi che anch’egli può trovare il suo spazio e dare il suo contributo a vantaggio di chi soffre. Naturalmente non è abilitato ad assolvere dai peccati commessi, ma lavorando con un’Energia che proviene da quell’UNITA’ nella quale trovano origine e ragion d’essere tutte le altre Unità e che pur essendo potentissima si dimostra obbediente a quell’UNITA’, non può non voler a sua volta sempre più "conoscere" quell’UNITA’ ed anche lavorare in unità d’intendimenti con l’UNITA’, quindi può senz’altro affrontare (maggiore sarà la consapevole maturità raggiunta dal terapeuta, migliore sarà l’intervento) il discorso a livello spirituale-
Può anche sembrare che sia andato fuori tema, tuttavia questi aspetti d’umana esistenza sovente hanno un peso superiore a quanto si pensi; ed è necessario prenderli nella dovuta considerazione per aiutare davvero in ogni situazione coloro che stanno attraversando momenti dove l’insoddisfazione può essere la "punta di un iceberg": un peso a livello spirituale si riflette non solo su gioia, serenità e benessere, ma può anche "offuscare" la bellezza ed irrancidire la vita.
Un terapeuta energetico può intervenire anche a questo livello, poi potrà anche essere un lavoro di gruppo in collaborazione con altre figure: ben venga la feconda cooperazione.
Questo articolo è arrivato al suo termine. Come al solito è stato un "volo d’aquila" su vari punti e spero sia servito non solo a dare qualche spiegazione in più su ciò che faccio, ma soprattutto sul perché e sul come lo faccio.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano