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Dato per scontato che esiste una "bellezza" oggettiva, che nessuno può onestamente disconoscere, non si può comunque affermare che questa eserciti un’attrattiva sempre e su chiunque: ad esempio un’opera d’arte può essere semplicemente definita bella da qualcuno, mentre in qualcun altro può esercitare un fascino irresistibile; e lo stesso vale tra uomini e donne, cosicché a tutti/e è concesso uno spazio.
La celebre frase: "Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace", presuppone un rapporto esclusivamente soggettivo con la bellezza tra colui/ei che osserva e ciò o chi dell’osservazione è l’oggetto; tant’è che a supporto di questa considerazione troviamo un’altra frase altrettanto celebre: "La bellezza è negli occhi di chi guarda".
Tutto ciò induce a supporre che, indipendentemente dall’oggetto o dal soggetto, la bellezza è un’opinione e non un fatto; tanto che, pure essendo in generale vero che ad esser "bello/a" è ciò che manifesta nel suo insieme grazia ed armonia, nel particolare, però, ciò soggiace al "metro" con cui "misura" il soggetto osservante.
Per quanto riguarda noi umani, si potrebbe considerare la bellezza come il positivo risultato di una mutua e buona compensazione tra le varie qualità di un essere umano. Prendiamo l’esempio di un uomo che guarda una donna: s’arriva ad un maggior coinvolgimento del soggetto osservante, in quanto entrano in gioco tutti quei fattori che contribuiscono al formarsi o meno dell’idea di bellezza da cui si è attratti, cioè la propria esperienza, i propri gusti, il proprio livello vibratorio (parlando di Energia ne ho fatto cenno), il proprio livello di consapevolezza, il tipo di rapporto che si desidera in quel momento, che tuttavia può anche divenire fatto secondario di fronte all’emanazione energetica della persona valutata, tanto più intensa quanto più questa persona s’è presa cura ed ha sviluppato quelle caratteristiche che esaltano i valori che sono in lei; infatti, soprattutto se l’osservatore è una persona matura (non è certo l’età anagrafica a fare la differenza), la semplice forma materiale esteriore lascerà presto il posto più alto alla dimensione dell’Eterno Femminino. Non è così raro, infatti, incontrare ad esempio una donna che, pur non apparendo bella secondo quelli che nel determinato periodo storico sono i canoni convenzionali legati alle tendenze di riferimento (le quali poi mutano senza sosta generazione dopo generazione riflettendo gusti, usanze e preferenze di una determinata società), emana però qualcosa di "prezioso al di là del tempo e dello spazio" anche se indefinibile che, pertanto, la rende nell’insieme più attraente rispetto ad altre, benché queste al semplice colpo d’occhio vengano normalmente considerate più attraenti secondo i criteri di valutazione del momento.
La bellezza è un intero = unità, composta a sua volta da unità più piccole, così come una molecola è un’unità composta da unità più piccole: gli atomi. Occupano certamente un loro posto importante nell’intero della bellezza unità più piccole quali: sensualità, raffinatezza, eleganza, grazia, dolcezza, bontà d’animo, generosità, empatia, purezza, forza interiore, intelligenza, dignità, consapevolezza, saggezza, mistero, umiltà, Amore, ecc..
Sono queste singole qualità ad essere più importanti in una valutazione cui può far seguito rispetto, ammirazione, amicizia, ecc.; quindi, mentre il semplice aspetto esteriore può far spalancare gli occhi ed accendere l’immaginazione, queste "virtù nascoste" possono far aprire gli occhi dell’animo dell’osservatore suscitando un’emozione che senz’altro arricchisce: come per magia, quanto ad una prima occhiata non è apparso subito bello, giacché con quella si vede solo la facciata materiale, da questa emozione viene illuminato, diventa nitido alla vista interiore che trascende la materialità, tanto da permettere all’osservata di trasmettere all’osservatore una serie di informazioni che rendono possibile quella misteriosa sintonia che porta i due a rispecchiarsi l’uno nell’altra . . . gli esseri umani non vivono solo di cose materiali; anzi, anelano a quell’appagamento ed a quella gioia che la materia non può dare.
Sovente però, le persone hanno bisogno di un aiuto per divenire non solo consapevoli di ciò, ma capaci di non lasciarsi schiacciare dal mondo in cui vivono: quanti/e non sufficientemente sorretti/e son divenuti inizialmente preda della tristezza, per scivolare lentamente in uno stato d’animo che non permette più di rialzarsi con fiducia, arrivando poi ad affrontare la vita con quella che io chiamo la "mentalità dello sconfitto"?
Per assurdo che possa sembrare, anche l’intervento del massoterapista olistico, che manipolando il corpo elimina blocchi, ristagni e dolori riportandolo in una condizione di armonia, mette in moto un processo che (comunicazione tattile-
Accrescere la propria bellezza: il massoterapista olistico preparato può dare un aiuto importante, arrivando all’aspetto psicologico attraverso i nervi, i muscoli e la pelle, così da intervenire anche su quella parte più "sottile" e portando quindi un aiuto che non va sottovalutato, perchè molte volte un risultato non soddisfacente può essere migliorato di molto lavorando sulla componente "lieve" del corpo.
L’aiuto del massoterapista olistico può essere amplificato e potenziato dall’intervento del terapeuta energetico; ma per non esagerare ne parlerò nella prossima uscita.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano