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A produrre una qualsiasi crisi nell'individuo è sempre un risultato cui giunge la sua mente col suo continuo lavoro; certamente per aiutare efficacemente i singoli è sì bene conoscere il funzionamento della mente, ma ancor più è possibile se si sa cos'è la mente. Nello scorrere dei secoli in molti hanno tentato di rispondere alla domanda "Che cos'è e dove si trova la mente?"; proverò ora a guardare il problema da un'altra prospettiva.
Alcuni si basano sul fatto che se è vero che il pensiero riflette la realtà e che l'individuo conosce le forme della realtà è perché prendono forma nel suo pensiero; tuttavia non è il pensiero che fonda la realtà, ma è la realtà a dare fondamento al pensiero: è con il pensiero che l'essere umano prende coscienza della realtà e individualmente è il grado di consapevolezza raggiunto che permette l'avere un maggiore o minore grado di coscienza della realtà. Da ciò se ne deduce che la logica generale, cioè dai più accettata, riflette il rapporto tra l'Umanità (soggetto) e l'organizzazione della materia (oggetto); mentre la logica individuale riflette il rapporto tra l'individuo (soggetto) e il mondo che lo circonda compresi tutti gli altri esseri umani (oggetto). Partendo da ciò si può ragionevolmente pensare che ogni linguaggio umano (che si ipotizza si sia evoluto da un preesistente sistema di comunicazione gestuale) rappresenta l'esperienza accumulata dalle generazioni precedenti nel rapporto con la realtà: scritto o parlato, è il mezzo con cui ai singoli individui viene trasmessa l'esperienza sociale del sapere accumulato nelle generazioni
Su ciò si può fondare l'idea che la materia di per sé è priva di coscienza, ma attraverso il pensiero umano prende coscienza di sé; nasce quindi il problema di capire la realtà, divisa tra quella che sta dentro all'individuo e quella che sta fuori: la realtà nel suo insieme esiste indipendentemente dalla realtà interna, ma abitando nel suo corpo è la realtà interna che riesce a condizionare l'essere umano nella di lui/lei comprensione della realtà nel suo insieme.
Diversi sono i modi di dipanar l'intreccio tra comprensione dell'oggetto, comprensione del soggetto e rapporto tra soggetto, oggetto e diversi soggetti; tre sono le principali Linee Guida: Religione, Filosofia, Scienza. Non son queste tra loro estranee, tanto che in ognuna di esse si trovano tracce delle altre in quanto, a eccezione della prima, son totalmente frutto dell'Umanità e ogni essere umano col tempo prende coscienza e riflette in sé più aspetti dell'esistente. Non è però vero che man mano che la comprensione della realtà si completa la Religione tende a scomparire mentre filosofia e scienza tendono a fondersi, così come i "miopi" materialisti danno per scontato: scienza e filosofia "bloccate" all'umano basso livello non possono "superar lo stato fanciullesco" e conoscere il Multiverso; energeticamente è chiaro come gli Annunci Religiosi siano di fatto "Ponti" che, con le dovute "accortezze", permettono di attraversare "bui e profondi baratri" e superare "enormi distanze" per andare incontro a nuove conoscenze, solo colà raggiungibili, e poter così godere d'una Vita migliore!
Un dato ritenuto certo è che per sperimentare la realtà è necessario che la realtà esista; in questa fase dell'esistenza l'essere umano infatti impara a conoscere la realtà per lo più grazie all'esperienza che giorno dopo giorno ne ha, e questo fatto si ritiene confermi da se stesso l'esistenza di questa realtà . . . ma attenzione, anche per i sogni nel momento in cui stiamo sognando vale lo stesso tipo di conferma. Il fatto poi che l'individuo abbia bisogno della realtà per conoscerla e viverla, mentre la realtà al contrario non ha bisogno dell'individuo per esistere, e che proprio in questo consiste l'oggettività della realtà, vale anche per la Realtà Annunciata dalle Religioni: può benissimo esistere anche se l'intera Umanità non ci crede; ragion per cui il poter aver esperienza di quella Realtà (vedi meditazione -
Passiamo a un altro punto; si dice che la coscienza riflette come uno specchio ciò che conosce nella sua interezza e se possibile anche scomposto nei suoi componenti; servono quindi almeno due passaggi: visione e seguente analisi della stessa. Anche qui si conferma che la realtà non è fatta solo di oggetti osservabili perché fisici; ad esempio una reazione chimica è indubbiamente reale e osservabile, ma non è un oggetto che ha consistenza e allo stesso modo i processi storici che tanta importanza hanno e, benché ogni singola percezione d'essi è una forma conclusa limitatamente a quell'attimo e non contiene informazioni sufficienti a comprenderli, portano a conseguenze di cui si ha coscienza solo dopo riflessioni che possono investire intere generazioni e provocare crisi più o meno gravi. Il problema viene dal fatto che questa realtà in continuo divenire ha un suo modo di apparire e i processi di trasformazione e di trapasso da uno stato all'altro non sono osservabili in quanto si presentano in forme scollegate nell'immediato e apparentemente tra loro separate; tuttavia con lo scorrere del tempo quello "specchio" archivia sempre più immagini e l'analisi può distinguere contorni sempre più netti e semplificare processi a prima vista sempre più complessi.
Ma come ogni individuo dispone d'un personale "specchio" che riflette (rapporto realtà -
Nella prossima uscita cercherò di portare avanti questo discorso in modo logico e al tempo stesso conforme alla Verità conosciuta attraverso il lavoro con l'Energia.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano