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Un tempo benessere era semplicemente sinonimo di buona salute fisica, condizione che, essendo priva di patologie, dava all’individuo la possibilità di usufruire al meglio della propria vita. Anche questo è senz’altro importante, tanto che più avanti parlerò anche di mal di schiena, gambe gonfie, ecc. e quale aiuto può venire da un massoterapista per allontanare questi sgraditi ospiti.
Molto più che in passato ci si è resi conto che per star bene davvero occorre andare oltre quello che è un livello unicamente materiale; oggi il termine ben – essere ha acquistato infatti un’accezione più ampia: oltre all’aspetto fisico è stato inserito quello mentale, poi oltre all’aspetto psico-
Ad oggi per benessere si intende lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale del singolo all’interno di un ambiente e della comunità che lo abita: il buon equilibrio di questi aspetti consente agli individui sia di migliorare continuamente il loro benessere, sia di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale all’interno della società in cui vivono. Di conseguenza il concetto di benessere si fonde con quello di salute in senso olistico e determina quindi, non tanto un fine cui tendere, quanto piuttosto un mezzo di cui dotarsi per poter quotidianamente condurre sia una vita produttiva a livello individuale, sociale ed economico, sia per raggiungere la conoscenza piena di se stessi, che sola può offrire le giuste attrezzature e preparazione per superare le difficoltà dell’ascesa verso la felicità.
Il lavoro del massoterapista olistico, specie se unito a quello del terapeuta energetico, può essere utilizzato per risolvere con successo vari problemi; queste terapie possono quindi essere considerate mezzi idonei alla promozione della salute, tanto che non vedo motivo che possa validamente vietare che possano essere considerate come risorse a disposizione di chiunque ne necessiti per raggiungere un effettivo stato di ben-
È il caso di tener sempre ben presente che il dolore esige rispetto; il dolore degli altri può essere condiviso e rispettato, solo così è possibile prendersi realmente cura di qualcuno senza pensare di potersi approfittare di quel qualcuno. Questo è tanto più vero in Terapia Energetica dove è proprio l’aspetto spirituale ad essere così importante.
Parecchio tempo fa ho letto su una rivista, mentre aspettavo il mio turno in uno studio, una frase che riflette un aspetto di quanto abbiamo davanti agli occhi; non ricordo che giornale fosse e l’articolo mi pare parlasse del "male di vivere" o qualcosa di simile, ma per la sua "asprezza" la frase mi è rimasta impressa:
"Se stai bene, va bene!
Se muori, va bene!
È lo stare nel mezzo che fa . . . la gente".
Alla continua ricerca della Felicità e per non perdere il livello di felicità raggiunta, vi sono persone capaci di fare di tutto, anche di disinteressarsi completamente degli altri con cui di solito uscivano, stavano in compagnia, ecc., quando questi "poveretti" arrivano al punto di star male spiritualmente, non solo per una sera o due che si può sopportare, ma hanno veramente bisogno d’aiuto per venirne fuori. In questo modo tendono ad isolare coloro che minerebbero la loro tranquillità e mini-
In questa situazione:
Se stai bene non ci sono problemi: contribuisci anche tu al buon umore di tutti.
Se muori non ci sono problemi, tanto la gente se ne farà una ragione.
Ma se stai male lo puoi far presente solo per poco tempo, poi deve rimanere un problema solo tuo e chiuso in te stesso, perché dopo un po’ la gente (sovente purtroppo aggrappata ad un galleggiante di fortuna), non sopporta più (per paura d’affondare con te t’allontana).
In queste situazioni è da considerarsi una grazia ricevuta l’avere amici veri che sanno portare aiuto e sostegno, ma a volte la sofferenza è tale da far disperare di poterne venir fuori; allora l’intervento del terapeuta energetico può dare la giusta "scossa", portando a trovare le necessarie motivazioni per affrontare e superare le difficoltà (indispensabile il personale impegno del paziente; come già evidenziato nei precedenti articoli), onde rioccupare il proprio posto più forti di prima, sentendosi anche in armonia col proprio corpo e la propria mente; consapevolmente in cammino verso un sano futuro.
Spesso parlo della necessità di impegno costante, difficoltà da superare, sofferenze lungo la via, ecc. per raggiungere una consapevolezza sempre più completa al fine di arrivare a vivere bene, godendo pienamente di quanto offre la vita. È pur vero, però, che alcuni partecipano a seminari e convegni su Energia, esseri di Luce, maestri ascesi, ecc., ove s’insegna che quello che viviamo non è un viaggio lungo, faticoso, pesante, pieno di difficoltà e neppure è necessario caricarsi di "bagagli e pesanti fardelli", giacché l’unico requisito essenziale è la propria "naturale leggerezza", il ricordarsi la propria "provenienza" che ci è nota nel livello di esperienza che sovrasta il piano di realtà attuale, onde far riaffiorare la consapevolezza della natura profondamente creativa ed energeticamente eterna che ognuno di noi è, ecc.. Non è questo un corso quindi non entro nel particolare, ma serve una precisazione; voglio pertanto portare ad esempio un personaggio storico: Siddharta Gautama (565 – 486 a.C.) non fu esentato da prove e sacrifici, ma gli toccò un lungo ed impegnativo percorso prima di essere il BUDDHA. Si narra che fosse un principe figlio di un Rāja, che si sposò a sedici anni ed a ventinove ebbe un figlio. Crebbe in mezzo a comodità e lusso, ma volle uscire dal palazzo reale per vedere la realtà del mondo circostante; ebbe modo di rendersi conto della crudezza della vita e comprese che la sofferenza accomuna tutta l'umanità, che ricchezze, cultura, eroismo e molto altro sono valori effimeri e caduchi; decise quindi di rinunciare a famiglia, ricchezza, gloria e potere e si ritrovò a circa trent’anni nell’assoluta necessità di cercare la Verità. Seguirono alcuni anni di vita itinerante, incontrò molti maestri e soggiornò anche presso alcuni asceti, sempre riflettendo e meditando sui mali della vita, la vecchiaia, le malattie e la morte; lottò tenacemente per liberare la sua mente dai pensieri ingannevoli, per non cedere alle tentazioni e giunse all’illuminazione all’età di 35 anni, dopodichè decise di rendere anche gli altri partecipi della sapienza che aveva acquisito: senza personale impegno non s’arriva.
Cordiali saluti.
Robino Mariano
© Robino Mariano